giovedì 5 ottobre 2023

Ponte sullo stretto di Messina? La maggioranza preferisce andarci a nuoto in Sicilia (ANSA)

 

La maggioranza scivola e approva un ordine del giorno contro il Ponte sullo Stretto. Quanto accaduto ieri alla Camera dei Deputati rischia di provocare non poche tensioni all’interno dell’esecutivo, soprattutto tra i banchi delle Lega. 

Durante la seduta della Camera il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra (nonché co-portavoce di Europa Verde) Angelo Bonelli ha presentato un odg in cui veniva sottolineato nelle premesse come il progetto del Ponte fosse «vecchio di 10 anni, con un costo iniziale stimato di 4 miliardi di euro, poi raddoppiato nel 2011 e per il quale le stime odierne parlano di oltre 15 miliardi» e di come fosse necessario «concentrare le risorse economiche per potenziare il trasporto pubblico e le ferrovie del Sud». Tutto nella norma fino a questo punto. Se nonché Bonelli, verso le 20.30, riceve una telefonata inaspettata: «Il viceministro (alle infrastrutture ndr) della Lega Rixi mi avverte del parere favorevole del governo sul mio odg, con una piccola riformulazione della parte finale sulla parte del raddoppiamento delle linee». 

Quindi le premesse fortemente critiche sul progetto rimangono integre e non vengono contestate. A quel punto il deputato vuole avere dei chiarimenti alla Camera: «Poco dopo sono intervenuto, con mio grande stupore, chiedendo alla presidente (ieri la vicepresidente Anna Ascani ndr), la conferma sul parere favorevole da parte del governo. Mi viene confermata». A quel punto Bonelli incalza un’ultima volta: «Senza nessuna eliminazione di parti e promesse?». Poco dopo l’ordine del giorno viene approvato. Questo episodio apre un caso all’interno del Governo Meloni, su un tema che, evidentemente, non trova la condivisione comune: «Ci troviamo di fronte a una maggioranza che è un ostaggio di Salvini – accusa Bonelli – e che deve far passare a tutti i costi il Ponte sullo Stretto, nonostante le difficoltà della manovra. È un modo inaccettabile di usare le finanze pubbliche». 

Proprio ieri il ministro Salvini aveva annunciato che avrebbe puntato in manovra a ricevere non solo uno stanziamento per l’avvio dei lavori, ma anche per tutti i cantieri dei prossimi anni. Certamente questo episodio clamoroso di ieri non alleggerirà un clima già pesante all’interno del centrodestra.

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