martedì 12 settembre 2023

Lissner integrato al Teatro San Carlo da una sentenza del giudice del lavoro di Napoli ( dal Corriere del Mezzogiorno, di Simona Brandolini)

 Il sovrintendente aveva fatto causa dopo che la nuova norma di fatto aveva interrotto il suo contratto con il Massimo napoletano. Il Pd: «C'è un giudice a Berlino»

Lissner in causa con il San Carlo, al giudice le memorie del ricorso

Il Tribunale di Napoli ha ordinato l'immediato reintegro di Stéphane Lissner nel ruolo di sovrintendente (e, di conseguenza, anche di direttore artistico) del Teatro San Carlo di Napoli. Un vero e proprio colpo di scena. A comunicarlo il collegio difensivo del sovrintendente, il cui contratto era stato interrotto e al suo posto dal primo settembre s'era insediato Carlo Fuortes, composto dal giuslavorista Claudio Morpurgo (studio Morpurgo e Associati), dal costituzionalista Giulio Enea Vigevani (università Milano-Bicocca e studio ACCMS) e dall’esperto di governance Pietro Fioruzzi (studio Cleary Gottlieb).

L'ordinanza

Il giudice del Lavoro Clara Ruggiero «ha stabilito, infatti, che il decreto
legge 10 maggio 2023, numero 51 che era stato utilizzato per anticipare la risoluzione del rapporto di lavoro debba interpretarsi nell’unico senso che lo rende compatibile con i principi costituzionali e la disciplina consolidata. Ciò vale ovviamente - si legge in una nota - anche per quella disposizione “contra personam”, che avrebbe trovato applicazione solo
per il maestro Lissner, che prevedeva la cessazione immediata per i sovrintendenti con più di settant’anni, indipendentemente dalla data di scadenza dei contratti in corso
. Il tutto, come noto, per liberare il posto di sovrintendente del teatro per il dottor Fuortes e ottenere le sue dimissioni da amministratore delegato della Rai». I legali di Lissner parlano di una revoca, dunque, «illegittima». 

«Un atto di giustizia»

Per Lissner, che aveva aperto un contenzioso contro la norma che gli aveva aperto la porta d'uscita dal Massimo napoletano, dice: «Un atto di giustizia, dopo mesi trascorsi in un "limbo" che non meritavo io ma soprattutto non meritavano il Teatro San Carlo e la città di Napoli. Oggi, il
Tribunale di Napoli ha dato il primo segnale, fondamentale, di come il mio licenziamento sia stato un atto illegittimo e ad
personam, privo di quei contenuti di "civiltà giuridica" che devono guidare ogni ordinamento democratico. Vedo in questa  decisione un legame inscindibile con la dimensione europea di cui l’Italia, Napoli e lo stesso Teatro San Carlo sono espressioni autentiche e costitutive. Ora, sono a disposizione per svolgere il mio incarico insieme alle straordinarie persone
che lavorano nel Teatro».

Il collegio difensivo

Il collegio difensivo rileva che «il Tribunale del Lavoro di Napoli ha deciso, su una materia nuova e particolare, in via d’urgenza con grande sensibilità costituzionale, cognizione giuridica e senso di responsabilità. Il provvedimento è motivato con cura e, aldilà della fase cautelare in cui è
stato emesso, dovrebbe ragionevolmente porre fine, nella sostanza giuridica, a questo contenzioso. Il ripristino del rapporto di lavoro del maestro Lissner è infatti un dato giuridicamente ineccepibile perché il decreto, davvero "infelice" nella sua formulazione, che ne aveva giustificato l’interruzione non è applicabile a questa specifica situazione. Se, invece, si fosse applicato, esso avrebbe avuto carattere discriminatorio e avrebbe leso i diritti fondamentali del maestro Lissner. La decisione ha, inoltre, come effetto di riportare i passaggi di consegne nel solco della normativa e della prassi degli Enti Lirici in modo da assicurarne la buona gestione nel contesto dei lunghi cicli di programmazione che caratterizzano questa
attività».

Il Pd

La prima reazione è quella del Pd, vergata da Sandro Ruotolo, responsabile Cultura della segreteria Schlein: «C’è un giudice a Berlino. Il governo Meloni aveva approvato un decreto legge "contra personam" per rimuovere il sovrintendente del teatro San Carlo di Napoli, Stephane Lissner, dal suo incarico per raggiunti limiti d’età e metterci al suo posto l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes. ll governo aveva bisogno di controllare subito l’azienda pubblica di viale Mazzini e dopo aver delegittimato Fuortes lo hanno costretto alle dimissioni. Il Tribunale di Napoli ha oggi reintegrato Stephan Lissner. Un atto di giustizia. Questo della Meloni è un governo "contra legem”».

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