domenica 9 luglio 2023

Celebrazioni Puccini. Alla presentazione del calendario, Sgarbi sbotta. quella Bohème non s'ha da fare ( da La Nazione, di Martina Del Chicca)

 

Un Sessantotto a teatro Sgarbi stronca Bohème nel ’Maggio Francese’ "È una dissacrazione"

Il sottosegretario alla cultura contesta l’allestimento che aprirà il Festival. Poi invita il maestro Alberto Veronesi "a rifiutarsi di dirigere l’opera". "Coi soldi del Comitato possiamo proporre una regia alla Zeffirelli". .

Un Sessantotto a teatro  Sgarbi stronca Bohème  nel ’Maggio Francese’  "È una dissacrazione"
Un Sessantotto a teatro Sgarbi stronca Bohème nel ’Maggio Francese’ "È una dissacrazione"


Non si è ancora aperto il sipario sul Festival Pucciniano ed è già scoppiato un Sessantotto. A suonare la carica è il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi che durante la presentazione del calendario delle Celebrazioni del centenario pucciniano – nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani al Senato – ha duramente contestato l’allestimento di “Bhoème“ firmato dal regista Christophe Gayral, con la scenografia ("ipercomunista" l’ha descritta il presidente del Comitato e direttore d’orchestra Alberto Veronesi), di Christophe Ouvrard, ambientata tra i fermenti di ribellione dei “maggio francese“. Opera che, con la direzione del maestro d’orchestra Alberto Veronesi, invitato però da Sgarbi a rinunciare alla direzione, aprirà la stagione lirica del Gran Teatro di Torre del Lago il 14 luglio.

Una trasposizione temporale già sperimentata col favore della criti nel recente passato, ma che il sottosegretario alla cultura ha bollato come "Una bestemmia, una dissacrazione". Quello per le Celebrazioni Pucciniane "È un Festival che fa parlare poco di sé, ma che – ha aggiunto Sgarbi – avrebbe, potrà avere la possibilità di allargare lo spettro di comunicazione perché è il Festival che ha ricevuto il più alto finanziamento del governo grazie all’abilità del senatore Marcucci e altri rappresentanti della sinistra". E dunque la bacchettata: "Non riesco ad immaginare – ha aggiunto Sgarbi – come sia possibile che per realizzare la Bohème, che ha un’indicazione precisa di tempo, di epoca e di storia e di costume, si debba concedere a un regista, che viene pure pagato, di ambientarla al tempo del Maggio Francese tra il 1967 e il 1968. Farò solo stroncature, non da critico ma da uomo di governo. Cosa c’entra il Sessantotto con Puccini?" "Puccini non può diventare lo strumento per esaltare una cosa diversa da sè".

Per questa ragione il sottosegretario alla cultura del governo Meloni ha invitato il presidente Veronesi, "Se non a rifiutarsi di dirigere l’opera, quantomeno – ha aggiunto – ad aprire un dibattito" attraverso l’organizzazione di un convegno. Oppure "Con i fondi che ha a disposizione il Comitato possiamo anche immaginare di fare due rappresentazioni – ha aggiunto –. Se per non sembrare fascisti non vogliamo censurare questa questa idea grottesca e comunista. La fai vedere, fai schifare la gente che si schiferà e fai divertire i quattro sovversivi che si divertiranno, perché non gli frega niente di Puccini, nel vedere esaltato il Sessantotto. E poi proponi una regia di Bohème alla Zeffirelli, alla Comenicini, alla meravigliosa Liliana Cavani..." Il presidente Veronesi ha replicato spiegando che "Il direttore artistico non l’ho scelto io". E Sgarbi ha tirato dritto: "Farò qualunque azione per impedire che venga rappresentata una Bohème in cui la scenografia rappresenta il Sessantotto. Lo faccio non contro il Sessantotto, ma a difesa di Puccini. Perché Puccini l’avrebbe guardata non capendola. Perché devono essere messe insieme cose che non c’entrano nulla? Perché si deve indulgere a questa deriva criminale di registi convinti di essere geni, che sono invece dei totali incapaci che fanno soltanto la storia loro perché non vogliono rispettare la storia vera?".

“Ce n’est qu’un début, continuons le combat“. È solo l’inizio, ma, in riva al lago, dopo il contestato progetto di recupero del Belvedere, la lotta prosegue.

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