lunedì 5 giugno 2023

Mentana. Quando lasciò Mediaset, nel 2009; e, prima, nel 2004, era stato sostituito da Carlo Rossella alla direzione del TG5 (da Primaonline, di Roberto Borghi)

 

MENTANA: HO LASCIATO MEDIASET PER DIFENDERE UN PRINCIPIO

Enrico Mentana non e’ pentito di aver rassegnato le dimissioni da direttore editoriale di Mediaset e, all’Agenzia Italia, racconta la fine del rapporto con l’azienda per la quale ha lavorato per 18 anni, dalla fondazione del Tg5 a Matrix. La rottura e’ definitiva, insanabile: “La mia scelta non e’ stata presa d’impulso – dice -. Di fronte alle mie dimissioni da direttore editoriale, sono stato licenziato. Hanno deciso di fare a meno di me in mezz’ora. Non vado dove non sono invitato”. “Ho voluto difendere un principio – dice a otto giorni dallo ‘strappo’ -. Ho lavorato a Mediaset per 18 anni e in passato la rete ammiraglia ha avuto sempre un atteggiamento diverso. Quando e’ arrivata la notizia della morte di Eluana ho proposto una serie di alternative. Nessuna e’ stata accettata”. “Non si trattava di stravolgere il palinsesto, ma di tenere conto di quello che era successo. La notizia della scomparsa di Eluana – ricorda ancora – e’ arrivata alla fine dei telegiornali, alla fine di una giornata convulsa. La vicenda ha investito l’Italia tutta e ha provocato anche uno scontro istituzionale tra il Capo del Governo e il Presidente della Repubblica”. Per Mentana l’informazione di Mediaset non poteva restare in silenzio. Il giornalista non e’ d’accordo con chi sostiene che i compiti della televisione commerciale siano diversi da quelli della tv pubblica: “Si fa torto alla mia storia professionale. Cambiammo la programmazione della rete anche nel ’92, il primo anno di vita del Tg5, in occasione della strage di Capaci. Ho preso la decisione perche’ volevo che fosse chiara la mia dissociazione da un modo di concepire la tv commerciale che non condivido. Si parla tanto del mio gesto, ma non di quello che lo ha provocato”. Il rapporto con Mediaset non era idilliaco da tempo: “E’ evidente che c’era una insoddisfazione pregressa, era una relazione ‘fortemente dialettica’, come si dice. E questa volta ho deciso di mantenere il punto. Come direttore editoriale non potevo tollerare una scelta simile”. Ad Alessio Vinci, il nuovo conduttore di Matrix, Mentana invia i suoi “migliori auguri”. “Ora aspetto. Conto di trovare un lavoro – conclude – per ora nessuno mi ha offerto un posto. Avendo una famiglia da mantenere spero che qualcosa si materializzi”. Nessun pentimento: “Sapevo di rischiare, ma non si puo’ stare in chiesa a dispetto dei santi”. 

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Ma nel 2004 Mediaset volle alla direzione del Tg5 Carlo Rossella, e Mentana divenne 'direttore editoriale' di Mediaset, carica che tenne fi no al 2009, quando abbandonò definitivamente Mediaset. Nel 2004 Presidnete del Consiglio era Berlusconi, e al momento in cui Meduaset volle la sostituzione del direttore del suo prinicpale Tg, si era alla vigilia delle elezioni regionali.

 Così commentò il filosofo Massimo Cacciari l'uscita 'non volontaria' di Mentana dal Tg 5:

"Nella sostituzione di Enrico Mentana, il filosofo Massimo Cacciari vede il «tentativo da parte di Berlusconi di serrare le fila prima della campagna elettorale per le regionali». Così, almeno, ha commentato a margine di un convegno sui nuovi imprenditori a Milano, aggiungendo: «si vede che ha bisogno di avere dei portavoce puri e semplici». «Ma da qui a far diventare Mentana un martire della libertà di stampa, ce ne corre», ha aggiunto il filosofo veneziano, che non vuole parlare di 'normalizzazione' del Tg5: «Era un tg perfettamente normale, a differenza di altri che sono comici, come quello di Fede». (ANSA)


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