mercoledì 24 maggio 2023

Rai. Il Consiglio di amministrazione di domani segna il day after della tv pubblica

 Inutile girarci tanto attorno, domani ci sarà l'occupazione armata della Rai da parte delle truppe meloniane.  Senza bisogno di mettere a ferro e fuoco tutto, perchè a Meloni, per mettere a tacere i denigratori del governo (li chiamano 'denigratori' quelli che si azzardano a muovere qualche critica) basterà lasciarci qualche inerte sentinella, che chi vivrà, fra quattro o cinque anni, ritroverà, quando dovesse avventurarsi in quella foresta  labirintica che è la Rai, per vedere se c'è rimasta traccia di una vita precedente.

 Ma non è tanto questo, che non possiamo fronteggiare in  nessun modo, perchè non abbiamo le armi e neppure la voglia, che ci ha colpiti, leggendo l'ennesimo elenco dei prescelti, tutti 'fedelissimi' dei tre leader del governo ( come li indicano, indifferentemente, tutti i giornali che ne parlano) quanto un particolare che ci fa tornare a riflettere sul 'Caso Lissner-Fuortes' - come riporta il Corriere della Sera.

 Perchè il Servizio Studi della Camera dei Deputati  ha fatto sapere che ritiene incostituzionale la norma che mette il tetto dei 70 anni ai sovrintendenti e che di fatto fa fuori dal Teatro San Carlo di Napoli, Lissner.

 E più ancora la notizia - sempre del Corriere della Sera- che il Ministro Sangiuliano avrebbe 'avviato un'inchiesta per verificare se Lissner ha aggirato il tetto massimo dello stipendio per i pubblici dipendenti.

 Nel caso sarebbero stati altri ad aggirare la legge sul tetto degli stipendi dei pubblici dipendenti; Lissner ne avrebbe semmai beneficiato, ma da indagare sarebbero  sindaco , cda del teatro oltre che i soci fondatori dello stesso (Ministero, Regione e Comune, i principali). Senza dimenticare che Sangiuliano si è fatto forte del Governatore De Luca, perchè è stata la Regione a sollevare tale addebito. Semplicemente per la ragione che non è stato lui a mettere Lissner al San Carlo, bensì il suo più acerrimo nemico dell'epoca e di sempre, il sindaco De Magistris. Lo squallore della vicenda, una vendetta politica e personale, non serve nemmeno sottolinearla.

 E non finisce qui. C'è un'ultima, stupefacente notizia, anche se ancora semplice ipotesi

Meloni e Sangiuliano non hanno dimenticato il grosso favore che gli ha fatto Fuortes dimettendosi dalla Rai,  anche se solo ventiquattrore prima che venisse sfiduciato, e per questo tornano a considerare la sua indicazione (da parte del Governo) al posto di Lissner.

 Ma non aveva Fuortes detto che non c'erano più le condizioni per un suo insediamento a Napoli, e che perciò ormai il capitolo San Carlo era per lui definitivamente chiuso?

 E se le condizioni cambiassero, si chiede il Corriere,  ammesso che il CdI voterebbe tutto per lui? Beh, se ne riparla.

 In Italia le ultime decisioni ci mettono poche ore per diventare le penultime. e Fuortes non sarebbe che l'ultimo dei tanti campioni della specialità. La conseguente figura di m... poco importa.


Nessun commento:

Posta un commento