giovedì 25 maggio 2023

L'Eu rimanda 'a settembre' il Governo Meloni. Ci sarà ancora in autunno?

C'è da ringraziare il commissario Gentiloni se l'Italia non viene  bocciata con decorrenza immediata ad ogni esame. Tale atteggiamento amichevole ieri si è visto riprodotto in Italia negli abbracci, baci (sulle guance) pacche e strette di mano fra Meloni e Bonaccini. Il quale a Salvini proprio non va giù, per nessuna ragione, tanto che continua a dire che lui Bonaccini non lo vuole come commissario in Emilia, dopo l'alluvione. E lo fa sapere senza ritegno alla Meloni, anche dopo che ha avuto il voto del Senato per il Ponte sullo stretto.  

Gli dà una mano anche il ministro Musumeci, il quale afferma che adesso non c'è bisogno di un Commissario; finché dura l'emergenza, basta il Governatore, poi verso la fine dell'anno, quando si dovrà provvedere alla ricostruzione del distrutto, allora si penserà alla nomina. Non si capisce se questa sua proposta mira solo a far cuocere Salvini nel suo stesso brodo, magari consentendogli qualche altra vittoria per farlo star zitto e  rinunciare alla vendetta contro l'Emilia Romagna.

 E tutto ciò nonostante che alcuni governatori, perfino della Lega, sottolineano che per la ricostruzione occorre un Commissario che conosca bene il territorio - lo ha detto perfino il Commissario 'in pectore' - e chi meglio di Bonacini che ha già ricostruito tutto ( quasi) dopo il terremoto?

 No, uno qualunque gli andrebbe bene a Salvini, purché non Bonaccini; ma lui ha un suo candidato. E per non perdere il treno ( che passa una volta sola) che porta nelle zone alluvionate alcuni miliardi,  è forse disposto anche ad aspettare. Sapete chi é il candidato di Salvini? Galeazzo. Ma chi c. è 'sto Galeazzo? Lo conosce Salvini e questo dovrebbe già bastare all'opinione pubblica per diffidare della candidatura. 

 Ma voi capite bene in quali mani siamo finiti. Un leader come quello della Lega, ormai fuori gioco, che ogni giorno mette il bastone fra le ruote alla Meloni per tenersi a galla e in vita, e la Meloni che , ogni giorno, è costretta a dargli 'una mano' per non farsi prendere tutto il braccio.

 Intanto c'è il Pnrr , sul cui uso arrivano le ammonizioni dell'Europa. L'altro ieri Milena Gabanelli in tv ha dimostrato come l'Italia sia rimasta indietro nella tabella di  marcia, tanto che anche la rata che doveva essere  già arrivata, è ancora nei forzieri di Bruxelles, e la prossima di giugno, è in forse.

 L'italia, per stare appresso ad un ministro chiaramente non all'altezza, Fitto, ad un Governo un pò sgangherato, della Meloni, e ad un socio di governo  ormai fuori di testa, Salvini, rischia di perdere questa opportunità che mai più nei prossimi anni, forse decenni,  verrà offerta al nostro Paese.

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