mercoledì 12 aprile 2023

A Marcello Veneziani, difensore d'ufficio di Beatrice Venezi

 Marcello Veneziani ha scritto ieri su La Verità una difesa 'ad oltranza' e 'd'ufficio' di Beatrice Venezi (vedi post precedente), dove termina dicendo che prossimamente Lui e Lei terranno a Parigi un incontro pubblico al Salone del Libro  e lui non vuole rotture di p...

 Al contrario, la difesa 'ad oltranza' della Venezi , 'direttore' d'orchestra, non  ha nessuna giustificazione, come l'avrebbe quella 'd'ufficio' , perchè interessata.

 Innanzitutto perchè Lei non è una brava direttrice d'orchestra, anzi diciamo che come 'direttore' d'orchestra vale molto poco. Il fatto che nella sua ormai decennale carriera, non sia ancora riuscita a mettere piede nei posti che contano ne è la testimonianza più lampante.

 Lei, Veneziani, non sa quali sono le orchestra che contano nella carriera di un direttore, e perciò quando ad alcune di esse si riferisce non fa che ripetere le idiozie che la Venezi  ha messo in giro.  Nel senso che le orchestre che ha finora dirette, sono assolutamente periferiche; ed anche quando scrive che ha diretto alla Scala, dimentica di aggiungere che lo ha fatto per un evento organizzato da  Bulgari che fabbrica bei gioielli ma non  bravi direttori; e dimentica anche di dire che suo padre ha lavorato e forse lavora ancora nel campo della pubblicità, oltre che per la figlia, alla quale fa da agente.

 Se non ha fatto la carriera che un bravo direttore merita, non è perchè, caro Veneziani,  è di destra, perchè questa sua adesione a Fratelli d'Italia, ereditata da suo padre che è stato esponente nazionale della destra italiana e sventolata  nel panegirico alla Meloni, è fatto recentissimo. 

Va poi scrivendo, Lei Veneziani, che l'essersi dichiarata 'di destra'  la danneggerà perchè i teatri, temendo tumulti - ma quali tumulti -  non la inviteranno ed anche il pubblico per il timore di trovarsi implicato in qualche manifestazione diserterà gli spettacoli a Lei affidati.

Perchè teme questo? Non sono quelli di destra la maggioranza nel paese, stando ai risultati elettorali? Perchè aver paura di quei quattro gatti di sinistra che eventualmente manifesterebbero contro di Lei, ammesso che non abbiano altro da fare?

 Lei metterebbe la mano sul fuoco perchè crede fermamente che la nomina della Venezi a consulente di Sangiuliano e direttrice artistica di Taormina Arte sia avvenuta per chiara fama e non per palese adesione partitica?

 Attenzione, potrebbe scottarsi, e soprattutto vorrebbe dire che  oltre che incompetente, dunque inattendibile in campo musicale, Lei è anche  all'oscuro di come vanno le cose a questo mondo.

2 commenti:

  1. La verità, caro Menestrello, è che la difesa della cultura italiana non è conciliabile con le difese d'ufficio. Da persone che si autodefiniscono patrioti mi sei aspettata qualcosa meglio. Invece assomigliano in tutto e per tutto (e il caso Venezi ne è una prova lampante e scandalosa) a quelli dello schieramento apposto. Tra l'altro una persona sicura del proprio talento mai comprometterebbe il suo dono rincorrendo i moti ondivaghi della politica. A meno che ... diciamo che il direttore ha la scusa in canna qualora non riuscisse a fare la carriera che si è immaginata. Saluti Lucia

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