mercoledì 8 marzo 2023

Nella recente girandola di direttori d'orchestra le agenzie non stanno a guardare e non accettano supinamente le decisioni

Quando per la prima volta, marzo 2021, venne fuori la notizia che  Tony Pappano avrebbe lasciato contemporaneamente la direzione musicale di Santa Cecilia a Roma e del Covent Garden a Londra, più o meno dopo 20 anni di intensa attività in ambo le sedi e di totale dedizioni ai due organismi musicali, la prima idea che ci è venuta in mente è stata di andare a vedere chi dell'agenzia di Pappano, IMG Artists, lo avrebbe potuto sostituire, certi che il potente Barrett Wissman, titolare della IMG, non si sarebbe fatto sfilare quelle due galline dalle uova d'oro, senza colpo ferire.

 E, infatti, mentre si discuteva del probabile successore di Pappano a Santa Cecilia, quando si faceva sempre più insistente  la possibilità del ritorno di Daniele Gatti -  che oggi è uno dei direttori più in vista fra gli italiani, al quale, a distanza, noi consigliammo di non tornare dove aveva già vissuto un esperienza per sua stessa ammissione non esaltante  -  la IMG Artists piazzava a Santa Cecilia,  come direttore 'principale ospite' Jakub Hrusa, mentre Daniele Gatti che  da quella agenzia non è rappresentato, accettava di trasferirsi a Dresda dopo Firenze:  e bene ha fatto!

Pappano da settembre lavorerà alla LSO, ma, da quel che si sa, non lascerà definitivamente nè Santa Cecilia nè il Covent Garden. Tornerà di tanto in tanto.

In attesa della notizia del sostituto romano di Pappano, si venne a sapere che  Jakub Hrusa, piazzato a Roma dalla IMG Artists per presidiare intanto quella postazione, avrebbe sostituito Pappano al Covent Garden. E perciò la IMG, una delle due posizioni, prima affidate a Pappano, l'ha mantenuta per sé.

 Chi legge questo nostro post potrebbe dedurne che anche nella musica, tutto fa capo ai soldi. Deduce bene, perchè è così. Immagina il nostro lettore quanto la presenza di un direttore stabile in due postazioni di rilievo possa giovare alla sua agenzia di appartenenza, la quale  non può non spingere  al momento di scegliere direttori cantanti, strumentisti ospiti, sapendo di poter contare sull'occhio di riguardo del 'suo' direttore 'stabile' o 'musicale'? Il quale, va anche detto, ha per l'agenzia un costo. I direttori  che hanno potere,  sono affiancati a loro volta all'interno delle agenzie di appartenenza, da  team 'personali' che li seguono. Ed anche questo dà idea del traffico che si instaura fra agenzia e istituzioni con la mediazione del direttore 'stabile' o musicale'.

 E siccome le stagioni sono  numerose, ed in ciascuna di esse numerosi sono anche gli appuntamenti ed altrettanto i musicisti ospiti, il 'commercio' di artisti, benché per scopi altissimi, è vivace ed intenso.

Si diceva un tempo, ma crediamo si dica e si pensi tuttora,  che le agenzie che hanno  oltre i big anche artisti di livello più basso, mercanteggino con le istituzioni musicali: se vuoi il tale big, devi prender anche questo o quell'artista di seconda o terza fascia. E alle istituzioni non resta che attenersi a queste regole 'di mercato'.

 Se proprio vogliamo dire, niente di strano; ma per questo le agenzie  tengono d'occhio le varie posizioni di potere dei loro artisti nelle istituzioni. Nessuna agenzia fa eccezione,  e nessuna istituzione può ignorarle. Così funziona  anche il mercato della musica.

 Nel caso di Santa Cecilia, l'arrivo di Daniel Harding, che è rappresentato dalla Askonas Holt, ha sfilato alla IMG Artists la prestigiosa postazione sinfonica; ma la nota agenzi è riuscita a mantenere con Hrusa il Covent Garden.

Va da sé, però, che nonostante tutto questo traffico, che non ha nulla  di artistico, i  musicisti poi, sul campo, si impegnino al servizio della musica. Ed è solo per questo che chiudiamo gli occhi  su tutto il resto, che esiste e che di artistico non ha nulla.   

  

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