giovedì 16 marzo 2023

Nardella , diplomato in Conservatorio, danneggia il 'suo' Teatro del Maggio

 Ieri è intervenuto Fabio Luisi, dopo un silenzio durato quasi quattro anni, per affermare che se Nardella & Nastasi non avessero fatto dimettere sia Chiarot  che lui,  il Teatro del Maggio non si sarebbe trovato  per l'ennesima volta  nelle condizioni in cui si trova, dopo l'uscita di Pereira,  con i buchi di bilancio e il  terzo  o quarto 'commissariamento'. Non abbiamo ancora letto la sua intervista a Repubblica.

Nardella,  ricordiamo i fatti, dopo Bianchi (prima commissario e poi sovrintendente), durante la sovrintendenza di Chiarot, con Luisi direttore musicale, voleva cedere la presidenza del CdI, che spettava a lui come sindaco della città, a Nastasi - un vero affare.

 Nel frattempo aveva chiesto al Ministero, nella persona di Cutaia - lo stesso che nei giorni scorsi, dopo Pereira, è stato prima proposto come Sovrintendente e poi come Commissario - dirigente del Ministero, se poteva confermare  ancora Chiarot che stava , di lì a poco,  per maturare la pensione. E Cutaia, già resosi responsabile di aver calpestato la legge quando si era fatto nominare direttore del Teatro di Roma e , dopo un paio di mesi , era stato costretto a dimettersi oper 'incompatiblità', sentenziò che non poteva. E così Chiarot, non potendo essere confermato,  e saputo che Nastasi avrebbe fatto da commissario a lui ed al teatro, si era giustamente dimesso.

 Ora, a  distanza di quattro anni, la storia si ripete. Nardella, un'aquila per intelligenza e buona gestione, punta su Cutaia come sovrintendente; nel frattempo chiede , magari allo stesso Cutaia (come aveva  già fatto per Chiarot) se lui, dirigente del Ministero, può esser nominato sovrintendente.  E Cutaia, o chi per lui, gli risponde no, perchè era già accaduto a Roma dove era stato  nominato e poi  si era dimesso, dopo appena due mesi di gestione, per incompatibilità con il suo incarico al ministero.

 E allora, interviene il Ministro Sangiuliano, che già da settimane porta sul suo corpo i segni delle sofferenze per la tragica situazione del Teatro del Maggio, pronto a scattare per mandarci un commissario, tanto più che Nardella, amico di Nastasi, non fa parte della sua stessa compagnia.

 Ne vedremo ancora delle belle in Italia in situazioni analoghe. Appena potrà, il Ministro, metterà le mani su istituzioni finora affidate ad altre parti politiche.

 Forse non ci riuscirà mai solo con Milano, dove oltre il sindaco c'è l'orgoglio della intera città e della classe  industriale a difesa dell'autonomia della Scala. 

 Ma in tutti gli altri casi occorre stare all'erta. E siccome la destra  manca di dirigenti capaci per le istituzioni culturali, chissà in quali sacrileghe mani le metterebbe.

 Intanto osserviamo con attenzione che cosa succede a Firenze nei prossimi sei mesi, quanto durerà  il commissariamento di Cutaia, e poi che succede dopo Cutaia. Perchè non può accadere, come già con le varie scorribande di Nastasi e soci a Firenze, quando alla fine del commissariamento, tutto ci veniva detto essere in ordine, salvo accorgersi subito dopo che niente era in ordine.

 Nardella, infine, deve spiegarci come mai, lui da presidente del CdI, ha permesso a Pereira di attingere al fondo speciale del ministero per pagare gli stipendi. Lui dove stava? Dormiva, a occhi aperti? E Pereira poteva farlo senza che Nardella lo sapesse?

Nessun commento:

Posta un commento