L’Assemblea dell’Associazione Nazionale Critici Musicali si è svolta lo scorso 11 febbraio al Teatro del Maggio musicale fiorentino, per il rinnovo delle cariche istituzionali.
In base ai risultati delle elezioni, il consiglio direttivo riunitosi il 15 febbraio ha deciso di nominare presidente dell’ANCM Andrea Estero. Il nuovo presidente, ringraziando a nome del direttivo Angelo Foletto per la sua lunga e appassionata guida dell’Associazione, ha accettato l’incarico assegnando ai consiglieri delle deleghe, come previsto dallo statuto, nell’ottica di una conduzione partecipata e di un maggiore coinvolgimento dei colleghi del direttivo e dei soci.
Per la prima volta il presidente dell’Associazione non coincide con il Presidente della giuria del Premio Abbiati.
Pertanto il direttivo risulta così articolato: Andrea Estero (Presidente), Gianluigi Mattietti (Vicepresidente), Angelo Foletto (Presidente della giuria del Premio Abbiati), Carlo Fiore (Segreteria e rapporto con i soci), Carla Moreni (Formazione), Alessandro Cammarano (Web e social), Stefano Nardelli (Rapporti internazionali).
Revisori dei conti: Patrizia Luppi, Francesco Ermini Polacci, Giuseppe Guggino. Probiviri: Sandro Cappelletto, Paolo Petazzi, Lorenzo Tozzi
Deleghe esterne al direttivo: Giuseppina La Face (Università), Francesco Arturo Saponaro (Conservatorio), Sandro Cappelletto (Convegni), Patrizia Luppi (Annuario), Walter Vitale (Ufficio stampa).
In ciascuno di questi ambiti potranno essere costituiti dei comitati a cui saranno chiamati a collaborare altri soci. Una volta raccolte le disponibilità, ne verrà data comunicazione.
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P.S.
Con l'Associazione Nazionale Critici Musicali, i miei rapporti si sono interrotti molti anni fa, dopo una istruttiva assemblea milanese. Mentre non si è mai interrotto l'esercizio di tale professione, dal 1978 ad oggi, restando fuori dal 'sinedrio', come l'ho sempre definito, con grande disappunto dei componenti.
Innanzitutto perchè non ho mai capito a cosa servisse una associazione fra esercitanti il medesimo lavoro, giacchè non voleva essere un 'ordine professionale' e neppure una comunità 'sindacale'. A cosa allora? A qualunque cosa ritenessero degna di intervento i presidenti e direttivi che si sono alternati (Presidenti in verità pochissimi, solo tre: Courir, Pinzauti e, per ben ventisette anni, Foletto; e direttivi altrettanto stabili), e mai una volta, per quanto ricordiamo, perchè la situazione l'avesse richiesto.
Io stesso ho potuto constatare tale strano atteggiamento in più occasioni. Ricordo, ad esempio, perfettamente che l'Associazione protestò - una delle ultime volte, tanti anni fa - per l'ingiusto licenziamento di Susanna Colombo dall'Ufficio Stampa del Maggio Fiorentino, messa in atto da un'altra Colombo, l'ing. Giovanna. Quello fu un giusto intervento, ma denuncio anche l' ingiustificabile assenza in occasioni di episodi analoghi, o di uguale gravità, come certe 'censure'.
Naturalmente ho sempre protestato con il presidente dell'epoca, Foletto, nella maggior parte dei casi; e lui mi ha sempre risposto garbatamente, ma privatamente, ricordandomi le finalità dell'Associazione. Quelle finalità che, nonostante le spiegazioni di Foletto, continuo ancora a non capire.
Adesso, a guardar bene, l'attività principe dell'Associazione si esaurisce nell'assegnazione dei Premi Abbiati.
Ed anche su quelli tante cose avrei da dire, come le hanno dette in varie occasioni gli stessi associati.
Intanto qualche esempio può essere utile.
L'associazione di questi 'uomini puri' negli anni non ha mai ritenuto opportuno segnalare, almeno segnalare, ad esempio, il primo esempio di rivista musicale fatta da/in un
Conservatorio ( bimestrale Music@, edita dal Conservatorio Casella, da me diretta e fondata). Tutti i più importanti critici musicali la conoscevano perchè veniva loro inviata gratuitamente. Dunque volutamente ignorata, per sette lunghi anni, dal 2007 al 2013.
Nel 2004 ebbi la direzione del Festival delle Nazioni di Città di Castello. Da osservatore attento, posso dichiarare senza timore di essere smentito, che quella fu una edizione fra le più pregevoli della storia di quel festival, ma anche fra i migliori festival italiani. Vi feci sfilare, come non fanno ancora oggi tanti responsabili delle nostre istituzioni musicali, la 'meglio gioventù musicale italiana', feci presentare alcuni inediti importantissimi, commissionai musica nuova, organizzai una mostra dei bozzetti di Prampolini, conservati nell'Archivio storico dell'Opera di Roma, affidandone la cura a Maurizio Calvesi ecc... Su quel festival neanche una riga di segnalazione dal sinedrio musicale italiano, il quale ha fatto sentire la sua voce quando in quel medesimo festival in anni diversi si è esibito come 'librettista' un suo associato.
Prima di quel 2004, per sei anni consecutivi, 1999-2004, ho curato All'Opera!, un programma divulgativo dedicato al melodramma per Rai 1, presentato da Antonio
Lubrano. E' stato fino ad oggi l'unico programma dedicato all'opera da una tv generalista, per giunta la rete ammiraglia Rai, ha avuto indici di ascolto mai più raggiunti dopo, neanche dall'amatore Corrado Augias, con il suo 'La gioia della musica'
In sei anni, sei estati, con dieci puntate alla volta, mai una riga da parte del sinedrio musicale.
E potrei continuare ancora con fatti e circostanze che conosco bene, innanzitutto perchè mi hanno riguardato.
Ho protestato con l'Associazione, scrivendo al suo presidente, in molte occasioni in cui, a mio parere, da esterno del consesso, ma pur sempre da critico musicale militante, il silenzio dell'Associazione risultava davvero assordante.
Per questo ho trovato, invece, assai singolare che il Presidente abbia ritenuto di dover intervenire per replicare ad una direttrice d'orchestra, non di 'fama internazionale', come si va dicendo, ma con tanta 'fame di apparire', senza meriti, come Beatrice Venezi.
Adesso dopo l'assemblea fiorentina qualche novità potrebbe intravvedersi, anche se non bisogna fidarsi molto.
Il presidente dell'Associazione non è più lo stesso che presiede la giuria che elargisce i Premi Abbiati, nonostante che sia sempre lo stesso, e cioè Foletto, non più presidente dell'Associazione, ma che d'ora in avanti presiederà la giuria dei premi. Ai quali si comprende perchè l'associazione dia il peso che dà: è l'unica circostanza in cui in Italia ci si accorge dell'esistenza della veneranda 'Associazione Nazionale Critici Musicali'.
Che ora ha in Andrea (fra di noi ci diamo del 'tu' e ci chiamiamo per nome) un nuovo presidente, al quale auguriamo di essere incisivo anche nel nostro paese, come lo è all'Estero.
Pietro Acquafredda
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