giovedì 9 febbraio 2023

Donna, Vita, Libertà. Il monologo manifesto dell'attivista iraniana, italiana d'adozione ( da Il Mattino)

 

...Buonasera a tutte ed a tutti, mi chiamo Pegah Moshir Pour Italiana di origine Iraniana, nata tra i racconti del «Libro dei Re», cresciuta tra i versi de «La Divina Commedia». Consulente e Attivista dei diritti umani e digitali. In Iran non sarei potuta essere così vestita e truccata e non avrei potuto parlare di diritti umani da un palcoscenico. Perché sarei stata arresta o forse addirittura uccisa. E per questo, come molte ragazze e ragazzi del mio paese, ho deciso che la paura non ci fa più paura e di dare voce ad una generazione cresciuta sotto un regime di terrore e di repressione, in uno dei paesi più belli al mondo, uno scrigno dei Patrimoni dell'Umanità. 

La parola Paradiso deriva dall'antico termine persiano Pardis, giardino protetto. Allora io vi chiedo: Esiste un Paradiso Forzato? Ahimè sì…come altro si può chiamare un luogo dove il regime uccide persino i bambini? 

Dal 16 settembre 2022, da quando Mahsa Jina Amini, una ragazza colpevole solo di essere sospettata di non indossare in modo corretto il velo, è stata uccisa dalla polizia morale, il popolo iraniano sta sacrificando con il sangue il diritto a difendere il proprio paradiso. Io vi ringrazio a nome di tutti i ragazzi iraniani perché ricordate al mondo che la musica è un diritto umano. 

E per spiegare meglio il dramma che i miei coetanei stanno vivendo nel nostro paese, vorrei usare la melodia e le parole di una canzone che è diventata l'inno della rivoluzione. L'ha composta Shervin Ajipour, musicando i tweet che i ragazzi hanno scritto sulle libertà negate. Shervin per questo è stato arrestato e il suo account silenziato. La canzone si chiama Baraye che in italiano vuol dire: Per…

Parte la musica e si sente la voce di Shervin, poi entra Drusilla e comincia a recitare in italiano le frasi a cui Pegah risponde dando la spiegazione. Drusilla: Per poter ballare per strada. Pegah: In Iran si rischiano fino a 10 anni di prigione se si balla per strada o si ascolta musica occidentale. Drusilla: Per paura di baciarsi. Pegah: In Iran è proibito baciarsi e stare mano nella mano con la persona che ami. Drusilla: Per mia sorella, tua sorella e le nostre sorelle. Pegah: In Iran si paga con la vita il desiderio di esprimere la propria femminilità. Drusilla: Per l'imbarazzo e la vergogna. Pegah: Più di 20 milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà, senza soldi per mangiare. Drusilla: Per i bambini che perdono i loro sogni. Pegah: Sono moltissimi i bambini sfruttati, che chiedono l'elemosina e vivono raccogliendo i rifiuti. Drusilla: Per i cani innocenti proibiti. Pegah: ll regime uccide i cani sia di proprietà che di strada. Drusilla: Per queste lacrime e questo pianto ininterrotto. Drusilla: Per questo paradiso forzato. Drusilla: Per gli intellettuali imprigionati. Pegah: nella prigione di Evin ci sono più di diciottomila tra intellettuali, dissidenti e prigionieri politici che spariscono nel silenzio. Drusilla: Per i bambini rifugiati afghani. Pegah: In Iran ci sono più di 1 milione di profughi afgani, perseguitati senza possibilità di ricostruirsi una vita. Drusilla: Per sentire il senso di pace. Drusilla: Per il sorgere del sole dopo lunghe notti. Drusilla: Per la ragazza che desiderava essere un ragazzo. Pegah: In Iran essere omosessuali è punito con l'impiccagione. Drusilla: Per donna, vita, libertà. Pegah (magari dette in persiano): le parole chiave della rivoluzione. Qui riprende il canto di Shervin Insieme: Per la libertà. Per la libertà. Per la libertà. Per la libertà...















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