martedì 7 febbraio 2023

Amadeus, c'è posta per te. Mittente Zelensky

 Tutti ormai cantano in coro, alla vigilia della passerella sanremese: la più brutta canzone del festival, prima ancora che cominci, la presenta la Rai di Fuortes e Coletta.

 La lettera di Zelensky a Sanremo, scritta in ucraino, che la Rai si guarderà bene dal farla tradurre 'in proprio',  e , onde evitare l'ennesima figuraccia, si affida alla traduzione ufficiale dell'ambasciata ucraina in Italia, ne è la prova provata.

 Che si tratti di una figuraccia dell'Italia, della Rai, ma anche di questo Governo  si è resa conto perfino la Meloni, la stessa che sul caso dei suoi pulcinella in Parlamento aveva preferito star zitta e glissare.

 Ora Giorgia, l'italiana, in partenza per l'Ucraina, dovrà mettere in valigia, oltre l'elenco degli aiuti al paese invaso,  anche una lettera di scuse per il presidente, il cui intervento a Sanremo, la Rai aveva osato 'discutere' su contenuti e modalità. A niente è servita la retromarcia, accortasi del 'ridicolo' , di Coletta, che non ne azzecca una a partire dai nuovi programmi,  e cioè che mai e poi mai si sarebbe sognata di discutere il contenuto di un messaggio del presidente ucraino, da un anno in guerra, sotto le bombe russe. 

 E, invece, l'ha fatto, al punto da costringere Zelensky a rispondere a tutte le obiezioni, con il classico: sapete che vi dico? ma andate a quel paese.

Ora la Meloni ha su un piatto d'argento, fra le tante ragioni per mandare a casa Fuortes, naturalmente dopo il festival, la ragione 'principe', quella inconfutabile.

 Lei che nei mesi scorsi ha fatto  gli 'straordinari' per cercare un pretesto per licenziare Fuortes, in carica fino a metà 2024, ipotizzando la sua andata alla Scala (facendo dimettere, a ruota, il sovrintendente attuale, senza ragione) allo scopo di  metterci al vertice Rai un suo fedelissimo (tassello dopo tassello lo sta facendo in tutti i casi in cui occorre,  badando  non alla qualità delle persone ma principalmente alla loro fedeltà e ortodossia 'meloniana'), adesso, a festival concluso, ha finalmente  la ragione che cercava senza trovarla: ha fatto fare all'Italia una figuraccia di fronte all'opinione pubblica mondiale. 

Perchè comunque la si giri, favorevoli o contrari all'intervento di Zelensky al festival, sono tutti concordi nel ritenere la soluzione adottata dalla Rai (nessuno crede che sia il frutto di una scelta 'politica di Zelensky)  un 'pasticciaccio brutto' di Viale Mazzini.

E, finalmente, Giorgia può chiedere a Fuortes di fare le valigie.

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