lunedì 7 febbraio 2022

Maggio Musicale Fiorentino. Biglietti al 50 % una volta per ogni spettacolo. Supporto della Cassa di Risparmio di Firenze ( da Quotidiano .Net, di Paola Fichera)

 Avere la possibilità di godere di uno degli spettacoli del Maggio Musicale a prezzi se non popolari, quantomeno possibili anche per la maggioranza dei fiorentini. Dopo le tante pressioni il sovrintendente Alexander Pereira ha deciso di mettersi al lavoro e su questo fronte ha trovato il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. 

Il Maggio musicale, arrivato alla ottantaquattresima edizione del suo festival, ha quindi un’ambizione supplementare quest’anno: dare la possibilità di ascoltare l’eccellenza della lirica anche a chi è scoraggiato dal costo del biglietto o dell’abbonamento. L’obiettivo di Alexander Pereira ha ora il supporto finanziario del presidente della fondazione Cassa di risparmio di Firenze, Luigi Salvadori. 

"L’idea – ha detto Pereira – è quella di fare, in futuro, per ogni recita, un serata fuori abbonamento con i biglietti in vendita al 50 per cento del prezzo, la differenza sarà supportato dalla fondazione". 

Una novità che viene confermata da Salvadori: "Stiamo studiando insieme come fare e credo che nel giro di pochi giorni troveremo una soluzione. Vogliamo una misura per aprire anche alle persone che vorrebbero venire al Maggio, ma non ne hanno le possibilità. E’ una cosa molto bella che la musica che l’arte la cultura si aprano verso tutti è un discorso importante nei confronti delle diseguaglianze". 

Un segnale di cambiamento importante sulla politica dei prezzi che finora l’ex sovrintendente della Scala, scelto dal sindaco per Firenze ha sempre sostenuto. "Sono felice – ha aggiunto Nardella – che anche chi ha meno possibilità possa essere aiutato per poter venire a teatro. Ma vorrei sottolineare anche che purtoppo il valore che si da alla musica è bassissimo. La discussione sul prezzo dei biglietti è demagogica. Vogliamo parlare dei prezzi dei biglietti delle poltroncine allo stadio? Non ho nulla contro il calcio, sia chiaro. Ma il lavoro e l’impegno dei nostri artisti ha un valore e non può essere gratuito. Giusto dare una mano alle famiglie bisognose, ma la cultura ha un valore. Fatelo voi il prezzo". 

Il tema della riforma dell’insegnamento della musica nelle scuole è particolarmente caro al sindaco tanto che ne approfitta per lanciare un appello. "La presentazione del Maggio, il più importante festival lirico, è una sfida col sorriso al più importante festival della musica leggera italiana, Sanremo – ha spiegato – quello che mi fa arrabbiare è che in Italia la musica non si insegna più o se si insegna lo si fa in modo scandaloso. La riforma dei conservatori non ha funzionato e nelle scuole dell’obbligo la musica si insegna male. Neanche gli insegnanti credo si divertano a insegnarla, come mi raccontano i ragazzi". "Ci vorrebbe una vera, importante riforma – insiste – perché la musica, in tutti i suoi generi, deve essere insegnata come si deve, perché l’Italia è il Paese del bel canto e trovo mortificante che la si insegni pochissimo nelle scuole". Riflessione condita da un auspicio: "Chissà che Amadeus non raccolga questo appello e lo rilanci dal palco dell’Ariston".


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