lunedì 3 gennaio 2022

Teatro Regio di Torino. Il nuovo sovrintendente sarà un interno :Guido Mulè, attuale direttore generale e fratello del parlamentare Giorgio, o un esterno: Fonsatti, Messi, Meo?

 Il teatro Regio è in attesa di avere il suo sovrintendente e il suo consiglio di indirizzo completo, ma nel frattempo qualcosa è già cambiato in piazza Castello. Il compenso dell’attuale direttore generale Guido Mulè è raddoppiato: 110 mila euro in sei mesi. Se dal 25 settembre ’20 al 9 settembre ’21 ha percepito 110 mila euro per circa un anno, adesso (dal 10 settembre ’21 al 16 marzo ’22) il periodo è dimezzato ma la cifra è rimasta invariata. L’aumento di stipendio ha avuto inizio a settembre, quando Rosanna Purchia era ancora il Commissario Straordinario del teatro, e il manager nato a Caltanissetta nel 1965 con una carriera in Finmeccanica e in Alenia Aermacchi e una laurea in giurisprudenza, è il solo ad essersi visto il compenso raddoppiare.

 

Il direttore artistico Sebastian Schwarz, ad esempio, ora guadagna circa 3 mila euro in meno al mese. L’ex sovrintendente del teatro, dal 25 settembre ’20 al 9 settembre ’21 ha infatti percepito 114 mila euro, mentre adesso – dal 10 settembre '21 al 31 dicembre '22 - la cifra è scesa a 110 mila euro ma il periodo di lavoro si è allungato: non più un anno ma 15 mesi e mezzo.

L’aggiornamento della busta paga non è però l’unica novità. Da alcune settimane il Regio ha approvato il suo nuovo statuto, che sembra spianare la strada proprio a Mulè come prossimo sovrintendente. Il precedente documento sulla nomina del sovrintendente diceva infatti che «deve essere scelto tra persone dotate di specifica e comprovata esperienza nel settore dell'organizzazione musicale e della gestione di enti consimili».

 

Nella nuova versione quel “deve” diventa una possibilità: «il sovrintendente può essere scelto tra persone dotate di specifica e comprovata esperienza di tipo gestionale non solo nel settore dell'organizzazione musicale e/o culturale». Un “non solo” aggiuntivo, che non limita le esperienze all’interno del settore lirico, e che potrebbe portare alla guida di piazza Castello Mulè, che ha molte esperienze nel mondo delle imprese e meno nel campo teatrale.

Se la scelta dovesse ricadere su di lui, il direttore generale potrebbe contare senza dubbio sull’appoggio dell’assessora alla cultura Rosanna Purchia, il cui commissariamento ha risanato i conti del teatro portando il bilancio in equilibrio, ma ha avuto anche come conseguenza il non rinnovo di 17 contratti di precari, inseriti in un «bacino di compensazione». I debiti pregressi del teatro sono invece di circa 20 milioni, e per saldarli è atteso un prestito da parte dello Stato. Sono infatti in arrivo, come assicura Rosanna Purchia, circa 20 milioni (da restituire in 30 anni) che andranno a risanare i debiti, e che sono legati al piano industriale. Il Ministero ha poi creato un nuovo fondo di 150 milioni destinato alle fondazioni lirico sinfoniche italiane per sanare il patrimonio, e a Torino potrebbero arrivare altri 30 milioni. Il budget non è però ancora certo, perché i criteri di ripartizione non sono stati definiti.

 

Ma adesso il passo più urgente è l’insediamento del consiglio di indirizzo: a oggi ci sono tutti i membri tranne il rappresentante della regione, che dopo la chiusura del bando verrà nominato verso la metà di gennaio. A quel punto si procederà con la nomina del nuovo sovrintendente, e nella short list potrebbe esserci anche Filippo Fonsatti, il direttore del Teatro Stabile con esperienze indubbie nel settore. Oppure Luciano Messi, sovrintendente dell'associazione Arena Sferisterio di Macerata e presidente dell’Atit (Associazione dei Teatri di Tradizione), oppure Anna Maria Meo, general manager del Regio di Parma, vicepresidente di Opera Europa, e direttrice artistica del festival Verdi. —

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