venerdì 1 ottobre 2021

Musica. Rimettiamo in piedi la musica dal vivo. Petizione su Change.org

 

A distanza di quasi due anni dalla pandemia, sono stati fatti numerosi passi avanti, ma il settore della musica dal vivo continua ad essere abbandonato. In questi giorni l’argomento è oggetto di dibattito online tra Giuseppe Conte e il noto cantante Fedez, che chiede spiegazioni sul perchè i comizi elettorali sì e i concerti no. Ma non sono solo gli artisti a far sentire la loro voce, Marta ha lanciato una petizione per dire che anche il pubblico è stanco di come questo settore viene maltrattato, stanchi di ascoltare la musica da fermi, stanchi di vedere concerti cancellati o rimandati. La musica dal vivo è un settore di lavoro e intrattenimento come tutti gli altri, perché allora il Governo non fa passi avanti?

Siamo stanchi di rimanere seduti. Rimettiamo in piedi la musica dal vivo.


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A distanza di ormai quasi 2 anni dall’inizio della pandemia da Covid 19 sono stati fatti numerosi passi avanti da parte del nostro governo per fare in modo di rimettere in carreggiata l’economia del Paese, ma sembra che questi sforzi non siano stati impiegati allo stesso modo per tutti i settori che producono economia. 

E’ ormai da quasi due anni che la musica dal vivo rimane un problema marginale e non una priorità. Eppure la voce dei lavoratori dello spettacolo e di tutti gli artisti non ha esitato a farsi sentire, rimanendo una mera eco ripetutamente ignorata da chi sta al potere.  

L’industria musicale non è fatta però solo da artisti e lavoratori, ma anche e soprattutto da noi fan. Le richieste insistenti di "Bauli in piazza" e le lettere di Cosmo forse non sono bastate ed è per questo che è arrivato il momento di aggiungere la nostra voce rimasta per troppo tempo in silenzio. 

"Frustrante" è l’aggettivo che descrive al meglio lo stato d’animo di noi pubblico messo a tacere insieme al settore che più di tutti ci ha fatto sentire vicini in un momento in cui rimanere distanti era la priorità. Ma ora abbiamo tutti i mezzi che ci consentono di ripartire come sta accadendo in tutta Europa (e senza troppi giri di parole anche in Italia per settori che sembrano essere privilegiati). Siamo stanchi di rimanere seduti durante i concerti; siamo stanchi di acquistare biglietti per richiederne il rimborso un mese dopo; siamo stanchi di sentire la parola "rimandato"; siamo stanchi di non poter vivere la musica nell’esatto modo in cui va vissuta. 

Se la voce dei lavoratori e degli artisti non vi basta, ora vi facciamo sentire anche la nostra: vogliamo essere ascoltati. "Musica che unisce" è stato uno dei primi slogan di speranza ad accompagnarci durante l’arrivo della pandemia ed ora è arrivato il momento di ringraziarla e ripagare il debito che abbiamo con lei. 

Rimettiamo in piedi la musica dal vivo. Facciamolo subito senza più rimandare. 

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