sabato 8 maggio 2021

Arena di Verona. Per salvare il festival estivo oltre l'aumento della capienza, serve posticipare il coprifuoco ( da La repubblica, di Enrico Ferro)

 Salviamo l'Arena dalle capienze, salviamola dal coprifuoco". Il Covid e questa nuova fase di convivenza con il virus rischiano di fare una vittima eccellente: l'Arena di Verona, suggestivo anfiteatro romano nel cuore della città, riadattato a tempio della musica. Sono molti gli artisti di fama internazionale che si sono alternati sul palco, dalla lirica al rock. Ora però si rischia una crisi senza precedenti, perché la pandemia le toglie ossigeno vitale: la gente. Le regole disposte dal Governo Draghi per la zona gialla prevedono una capienza massima di mille persone a fronte del tetto di circa 15 mila. Altra questione fortemente penalizzante, se non proprio mortale: il coprifuoco alle 22. "Mentre con la capienza siamo a buon punto per ottenere una deroga, resta grosso il problema del limite orario" dice Federico Sboarina, sindaco di Verona e presidente della Fondazione Arena. "Per far rivivere qui gli spettacoli all'aperto sarebbe fondamentale consentire di utilizzare il biglietto nominativo con data e ora come autocertificazione per tornare a casa. Il coprifuoco è, al momento, il principale intoppo per far ripartire la musica all'aperto".

Amministrazione comunale e Fondazione Arena hanno lanciato un appello rivolto alle istituzioni che hanno il potere di regolamentare in materia di spettacoli live. La nuova stagione è ormai alle porte e per i vertici della Fondazione areniana i tempi sono già scaduti per organizzare la vendita dei biglietti del Festival lirico 2021, che si aprirà il 19 giugno con l'Aida in forma di concerto, diretta dal maestro Riccardo Muti per celebrare il centocinquantesimo anniversario della prima rappresentazione dell'opera verdiana. Le limitazioni attualmente in vigore consentirebbero l'ingresso di soli mille spettatori, ma la Fondazione da tempo ha predisposto un protocollo, già inviato al Ministero e al Cts, per ospitarne 6 mila.

Inoltre il 5 giugno "Il Volo" sarà a Verona ma ancora le regole che dovranno disciplinare l'evento sono una nebulosa di ipotesi. "L'Arena di Verona, per non morire, deve accogliere nei suoi spettacoli almeno 6 mila spettatori fino a mezzanotte", dice Gianmarco Mazzi, amministratore delegato della società Arena di Verona Srl e direttore artistico dei concerti live e degli eventi televisivi in Arena. Nel 2020 abbiamo saputo organizzare eventi con capienza di 4 mila persone e non si è verificato nessun contagio. Non esistono luoghi aperti come l'Arena, nemmeno gli stadi lo sono, poiché hanno gli spalti coperti".

L'argomento Arena di Verona è rimbalzato in Conferenza delle Regioni, tornando però poi al Veneto che materialmente dovrà decidere sulla deroga delle capienze. "Il nostro protocollo in Arena garantisce la sicurezza di spettatori, artisti e maestranze, manca solo il pubblico. Il 5 giugno dovremmo partire con Il Volo ma ancora siamo nell'incertezza", evidenzia il sindaco Sboarina. L'assessore alla Cultura del Veneto Cristiano Corazzari accoglie l'appello sulle capienze: "È una richiesta assolutamente in linea con la garanzia e tutela della sicurezza degli spettatori e la appoggio totalmente. In questo modo ridiamo ossigeno e vita all'Arena di Verona".

Resta però una questione irrisolta, quella del coprifuoco. La speranza è che venga accolta la proposta del biglietto in grado di fungere da autocertificazione. La città e il territorio devono una fetta sostanziosa della loro economia alle stagioni areniane. L'indotto annuale pre pandemia ammontava quasi a 500 milioni di euro. Gli ultimi grandi numeri sono quelli del 2019, quando furono venduti 426.649 biglietti (+ 8,56% rispetto all'anno precedente) con un incasso di 26.674.454 euro.

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