sabato 8 maggio 2021

A Parma un nuovo festival dedicato a Toscanini, ed anche un convegno di studi

 La città di Parma si arricchisce di un nuovo festival musicale: al Festival Verdi e al Paganini Guitar Festival se ne aggiunge ora uno dedicato ad Arturo Toscanini.

L'edizione zero, ridotta a causa della pandemia rispetto a quanto era stato pensato già l'anno scorso in occasione di Parma 2020, si svolgerà dal 7 al 21 giugno con una formula itinerante che toccherà i principali luoghi d'arte della città, dal Teatro Regio al complesso della Pilotta, dall'auditorium Toscanini al Duomo.

In tutti gli appuntamenti i programmi saranno composti da brani di compositori  che il celebre direttore parmigiano amava inserire nei suoi programmi, compresi quelli ormai dimenticati.

È il caso dello Stabat Mater di Licino Refice, un compositore ora conosciuto solo dagli studiosi, o dell'opera Tilda di Francesco Cilea, o un'altra rarità come I canti della stagione alta di Ildebrando Pizzetti. Senza dimenticare Beethoven (l'Eroica) e l'omaggio a Enrico Caruso in occasione del 100/o anniversario della scomparsa.

Direttore artistico del Festival Toscanini sarà Omer Meir Wellber che dirigerà la Filarmonica Toscanini in un appuntamento cameristico e, nel 2022 nell'opera Le Villi di Giacomo Puccini.

L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti.

Sul podio dell'orchestra parmigiana saliranno anche il suo direttore principale Enrico Onofri, Dario Tabbia, Yves Abel, Roger Catino, Carlo Goldstein e Riccardo Frizza

Alberto Triola, sovrintendente e direttore artistico Fondazione Arturo Toscanini.

"Festival Toscanini, edizione Zero. Diamo il via, un anno dopo quanto previsto, a un cartellone festivaliero tutto nuovo. In un Paese che abbonda di rassegne e festival di ogni tipo ce n’era davvero bisogno? La domanda volutamente provocatoria suona ancora più tagliente in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Obiettivo principale del Festival Toscanini è mettere in relazione le diverse espressioni della produzione artistica e culturale dell’epoca d’oro di Toscanini: il passaggio di secolo e i primi decenni del Novecento italiano. Un intreccio di stimoli e suggestioni che scaturisce dall’incontro tra musica, poesia, teatro, architettura, arti figurative, cinema e fotografia, da cui emerge anche lo spirito (oltre alla figura storica) del direttore d’orchestra e del suo ruolo: uno straordinario osservatorio, crocevia di incontri, creatività, relazioni. Al centro di questo caleidoscopio, che riflette quella eccezionale incubatrice culturale che è stato l’avvio della modernità in Italia, punto nodale di raccordo, è l’arte direttoriale di Toscanini".

Venerdì 11 giugno, Auditorium Paganini, Yves Abel dirigerà la Filarmonica Toscanini nell’esecuzione di alcuni brani di Albert Roussell, Ildebrando Pizzetti e una selezione della Tilda di Francesco Cilèa, riscoperta dal Festival Toscanini. Maida Hundeling - Soprano, Ragàa Eldìn -Tenore, Roberto Cominati - Pianoforte.

Il Giardino della Cavallerizza - nel Complesso Monumentale della Pilotta- ospiterà, sabato 12 giugno, il Concerto cameristico, libere improvvisazioni e lettere di Arturo Toscanini con il Direttore Musicale del Festival Omer Meir Wellber al pianoforte ed accordion, Michele Lettera -voce recitante, i Solisti della Filarmonica Toscanini e Mert Süngü – Tenore.

I concerti proseguiranno mercoledì 16 giugno, al Parco della Musica, con l’orchestra La Toscanini Next, diretta da Roger Catino, con Matteo Mazzoli - voce. La Next proporrà le Rielaborazioni musicali di Roger Catino da Beethoven, Verdi, Wagner e testi di Arturo Toscanini. Il concerto, ad ingresso libero, è offerto da Crédit Agricole con prenotazione obbligatoria.

Sarà un concerto particolarmente emozionante quello di giovedì 17 giugno: la musica torna in Piazza Duomo a Parma con Enrico Onofri, Direttore Principale della Filarmonica Toscanini che eseguirà la Suite da La giara op. 41 bis di Alfredo Casella e la Sinfonia n. 3 op. 55, Eroica di Ludwig van Beethoven. Con la partecipazione di Dave Monaco - tenore.

Il concerto, offerto da Conad Centro Nord, è ad ingresso libero con prenotazione obbligatoria.

La sala Gavazzeni del centro di produzione musicale Arturo Toscanini ospiterà sabato 19 la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Carlo Goldstein. Verranno eseguiti brani di Nino Rota, Alfredo Casella, Sergej Prokof’ev.

Chiuderà l’Edizione Zero del Festival Toscanini, lunedì 21 giugno un concerto voluto per celebrare la Festa della Musica e ricordare Enrico Caruso nel 100esimo anniversario della scomparsa: al Teatro Regio di Parma, Riccardo Frizza dirigerà la Filarmonica Toscanini nell’esecuzione di brani di Giuseppe Verdi, Umberto Giordano, Giacomo Puccini, Giuseppe Martucci e Francesco Cilea. Bryan Hymel - tenore.

Ogni appuntamento concertistico sarà preceduto da un Preludio trasmesso on line sui canali social Facebook, YouTube, Vimeo de La Toscanini e sul sito www.latoscanini.it.

Gli appuntamenti verranno trasmessi alle ore 12 del giorno precedente o coincidente con il Concerto. Incontri tra studiosi, artisti e musicologi, accompagneranno il pubblico alla scoperta delle possibili liaisons tra musica e arte.

Il Festival sarà inoltre arricchito da un convegno internazionale di studi e da una conferenza. Il convegno avrà luogo lunedì 14 giugno alle ore 9.30 nell’aula Magna dell’università degli studi di Parma,  dove Cesare Fertonani, Martin Fischer-Dieskau, Maurizio Giani, Carlo Augusto Lo Presti, Antonio Rostagno, Paolo Russo e Christine Siegert si confronteranno sul tema Toscanini e Furtwängler: due culture a confronto. Coordinamento scientifico a cura di Simone di Crescenzo.

Domenica 20 giugno, alle ore 17, il ridotto del Teatro Regio ospiterà la conferenza Enrico Caruso: un caso discografico alle origini dell’industria musicale, realizzata in collaborazione con il Museo Enrico Caruso di Lastra a Signa. Relatori, Paolo Pinamonti ed Enrico Piovano. L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti.

"Ringrazio Alberto Triola per l’entusiasmo che ha messo al servizio della città da quando si è insediato – commenta l'assessore alla Cultura Michele Guerra -. La Toscanini è stato un partner fondamentale nel metodo di costruzione di Parma Capitale della cultura. Il festival sarà un momento per riscoprire alcuni luoghi della città. Parma con Verdi, Toscanini e Paganini comincia ad avere una geografia festivaliera importante che saprà attrarre pubblico anche da fuori".

"ll patrimonio culturale è importante anche in chiave turistica – ha aggiunto l'assessore al Turismo Cristiano Casa -. L'impostazione che abbiamo dato a Parma Capitale della Cultura ci consentirà di accogliere i turisti in modo professionale. Un nuovo festival per noi è una ulteriore occasione di essere attrattivi".

A nome del Cda della Toscanini, l’avvocato Giuseppe Negri é intervenuto sottolineando che "la Fondazione esce da questo periodo difficile con i conti in ordine e si affaccia alla ripresa con una grande capacità di visione sul futuro".

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E' evidente che Triola  in qualunque posto sbarchi, dopo Martina Franca,  intende riproporre l'esperienza del Festival della Valle d'Itria - da dove preleva direttamente il curatore del convegno dedicato a Toscanini, il quale gravita nell'orbita di Classica HD. Non che la riscoperta di musiche e musicisti che in altre epoche hanno vissuto stagioni particolari sia priva di interesse. Tutt'altro. Ma le riscoperte, si sa, hanno anche un punto debole. Buona parte di esse musiche sono cadute nel dimenticatoio e perciò, senza farla troppo facile, vien da dire che la musica che ha resistito, se lo è meritata, e basta a riempire migliaia di stagioni musicali. Che ragione c'è di ricorrere sempre, quasi un sistema, a riscoprire altre musiche che talvolta non hanno ragioni, salvo qualche anniversario, per essere riscoperte?

 Forse Triola strizza l'occhio, nel confezionare i suoi cartelloni,  prevalentemente ai critici, che naturalmente abboccano al suo amo.

 Curiosa poi è la nomina di un direttore artistico del festival - perchè non lui stesso? - nella persona del direttore musicale del Teatro Massimo di Palermo ; e curiosa è anche la rivelazione di una nuova generazione di studiosi di Toscanini, quando anche la precedente è ancor viva e vegeta (P.A.)  



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