domenica 11 aprile 2021

Rai. Alla vigilia di un nuovo giro di poltrone, Minoli si rifa vivo, autocandidandosi. Ma allo stesso tempo batte cassa

Minoli, che ha già superato i 75 anni, non si arrende ancora e resta in trincea, su diversi fronti Rai. Innanzitutto autocandidandosi, ad ogni valzer di poltrone.

 Lo aveva rivelato anche Gubitosi, durante la sua direzione generale in Rai. Minoli vuole tornare a fare il dirigente Rai e si fa raccomandare da chiunque.  Ora, non contento di candidarsi alla direzione di rete, come ha fatto spesso in questi anni,  si propone come direttore generale. Perchè - giustifica - occorre mettere a capo della Rai un 'uomo di prodotto', come lui si ritiene, a ragione, per combattere i dirigenti 'amministrativi', che di tv capiscono poco, anche quelli che lavorano in Rai. Lui poi promette di fermare anche l'ondata di appalti esterni - ed ha ragione anche in questo caso.  ha ridotto  gli appalti esterni quando ha fatto il direttore di rete? Ma perchè proprio lui dovrebbe riformare la Rai e alla sua età?

 Nella stessa impresa si è cimentato anche un altro 'uomo di prodotto' come Freccero che nel periodo, breve pe fortuna, in cui ha diretto Rai Due, le nuove trasmissioni da lui introdotte sono state un disastro, e, in generale, la sua permanenza è servita solo a creare confusione.

Se li mettessero Minoli e Freccero ai vertici della Rai, potremmo assicurarci qualche risata in più, se i tempi fossero propizi alle risate.

Minoli poi, come nel post precedente, nella sua grande magnanimità, vanta, contro la Rai che vorrebbe dirigere, la proprietà dei diritti delle trasmissioni della 'La Storia Siamo Noi'. La Rai gli ha già risposto che potrebbe vantarne il diritto per un periodo assai limitato, perchè la trasmissione, è bene ricordarglielo, non è stata una sua invenzione, bensì di Renato Parascandalo.

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