martedì 27 aprile 2021

La Scala riparte da Muti: E' UNA FALSA NOTIZIA

 Quando abbiamo letto il titolo dell'articolone sul Corriere di oggi, a firma Pierluigi Panza, anche noi siamo stati presi alla sprovvista: "La Scala riparte da Muti (ricordando Toscanini). E il teatro annuncia: Armani diventa socio sostenitore". E ci siamo detti: è fatta.

 Quando uno legge uno simile titolo, con il riferimento a Toscanini - che inaugurò la Scala ricostruita dirigendovi un concerto l'11 maggio 1946 - la prima cosa che pensa è che Riccardo Muti, ex direttore musicale per un ventennio circa della Scala, ha pensato finalmente di aprire un nuovo capitolo del suo rapporto con la Scala, finalmente!, dopo il tragico periodo della pandemia,  e profittando anche della circostanza della ricorrenza toscaniniana: 11maggio 1946 -11maggio 2021, a settantacinque anni di distanza.

 E, invece, no. Muti che in questi mesi di pandemia, costretto in Italia, lontano quindi dalla Chicago  la cui orchestra lo ha confermato come direttore musicale, ha girato parecchi teatri, dirigendovi le rispettive orchestre, quando non ha potuto portare la 'sua' Cherubini, non torna alla Scala a dirigervi quella che un tempo fu la sua orchestra, ma vi fa tappa con i Wiener, in  una tournée da tempo programmata, e che ha dovuto già registrare fra le proteste, per l'Italia, la cancellazione della tappa napoletana, al San Carlo. 

Secondo la versione ufficiale di Lissner, perchè Muti e i Wiener costavano troppo e in tempo in cui i concerti si fanno senza pubblico, il costo diventa insostenibile, eccesivo per un teatro che ha i dipendenti in cassa integrazione. A difesa di Lissner starebbe  anche la successiva cancellazione dei concerti di Barenboim con la sua orchestra 'Divan', previsti per luglio, e costosi più o meno come quelli di Muti.

 Tuttavia, ciò che ancora non si riesce a capire è se Lissner dica il vero o se i concerti di Barenboim li abbia cancellati per non dimostrare 'de facto' che lui Muti non vuole vederlo nel 'suo'  attuale teatro neanche in cartolina - come del resto aveva fatto alla Scala, nonostante gli inviti ufficiali . Consumandosi, indirettamente, l'ennesimo conflitto fra De Magistris e De Luca, il quale cancellato in novembre Muti dal San Carlo, per un  concerto gli ha offerto la reggia di Caserta.

 Il Corriere liquida in un rigo che Muti arriva alla testa dei Wiener, per passare subito a raccontare come La Scala  in Italia non ha pari, perchè ha nuovi soci nel CdA ( Armani) ed ha messo la prima pietra per la costruzione della mastodontica 'torre' progettata dall'architetto Mario Botta.

E con ciò dicendo anche che la Scala, a differenza del San Carlo , anche in tempo di pandemia può pagare una tappa dei Wiener e Muti, per quanto costosa.

 Solo che, tournée a parte, la vera unica bella notizia che tutti si attendono è che Muti faccia ritorno alla Scala per dirigervi l'Orchestra del teatro,  che è stata per un ventennio la 'sua' orchestra.

 Dopo la tragedia della pandemia, uno si attende da uno spirito nobile come Muti,  che finalmente cancelli il brutto ricordo della sua uscita dalla Scala, per farci ritorno e cominciare una nuova vita. 

Coraggio maestro. Approfitti della festa che in Scala stanno organizzando per luglio, al cadere del suo ottantesimo compleanno, per dare l'annuncio che tutti da troppo tempo si aspettano. 

 

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