martedì 27 aprile 2021

Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano. Intervista al nuovo direttore musicale, Antonio Greco ( da La Nazione, di Antonella Leoncini)

 La musica del Cantiere Internazionale d’Arte 2021 - spazierà dal repertorio barocco a quello classico e contemporaneo; dal sacro al profano; dalla musica strumentale e sinfonica al repertorio vocale, alle collaborazioni con danza e teatro. La sfida sarà quella di coniugare l’eclettismo ad un senso di narrazione unitaria, che mostri la continuità che unisce le diverse esperienze artistiche". Il maestro Antonio Greco direttore musicale del Cantiere Internazionale d’Arte, anticipa il programma della 46esidizione dal 15 luglio al primo agosto. La sua direzione, che affianca quella artistica del maestro i Mauro Montalbetti, segna una svolta nel Cantiere. Il maestro Greco arriva a Montepulciano forte di una brillante carriera. Pianista, direttore d’orchestra e di coro, compositore, è stato protagonista di importanti progetti nel vasto panorama. Fra l’altro, ha collaborato con Riccardo Muti e l’Orchestra Cherubini. Ha diretto opere di Cavalli, Stradella, Leo, Steffani, Monteverdi, Scarlatti e Rossini davanti ad importanti platee, con orchestre barocche e moderne. Firma un’interessante discografia e sviluppa un’alta formazione.

Il suo ruolo al Cantiere? La collaborazione con Montalbetti?

"Sarò impegnato - dice Greco - su molteplici fronti, collaborando con ensemble ospiti e con quelli residenti. Il rapporto con il direttore artistico si muoverà sull’equilibrio della stima reciproca e del rispetto dei ruoli. Come direttore musicale, ho cercato di dare il mio contributo interpretando la visione artistica di Montalbetti e programmi coerenti con le tematiche dell’edizione 2021".

Il Cantiere come incrocia la sua esperienza artistica?

"È il mio debutto a Montepulciano, anche se ho racconti di amici che lo esaltano. Ho un profilo atipico. Mi sono formato come direttore, maestro di coro, esperto di polifonia e voce, ho approfondito il linguaggio barocco. Il perno della mia riflessione musicale è la voce. Le esperienze con il linguaggio barocco mi hanno lasciato l’interesse per il suonar parlante. Poi c’è la vocazione per l’insegnamento. Leggendo il manifesto di Henze, sento di aderirvi intimamente, da sempre".

Il Cantiere 2021, classico o contemporaneo?

"Si muoverà in grande equilibrio tra i due scenari. La varietà del cartellone permetterà ad ogni tipologia di pubblico di sentirsi in sintonia con molte proposte. La contaminazione consentirà a pubblici diversi di entrare in contatto con varie esperienze, scoprendo nuovi linguaggi espressivi e allargando gli orizzonti dell’interesse".

La complessità del Cantiere impone un’anticipata programmazione. Anticipazioni? Ha differenti opzioni? 

"È massima l’attenzione del Cantiere alle esigenze di questo difficile periodo, alle direttive ministeriali e alle necessità di riaprire alla vita in sicurezza. Per ogni concerto, evento, sono considerate tutte le variabili, per garantire a ciascun evento la collocazione più opportuna, nel rispetto del pubblico e degli artisti. Fra le molte novità, il ritorno alla produzione dell’opera, espressione artistica che era stata annullata nel 2020 per le restrizioni, con la committenza della nuova realizzazione ‘Else’".

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