martedì 2 febbraio 2021

TOP SECRET. Il contratto di Renzi in dieci punti

 Ormai è chiaro ciò che vuole Renzi e ciò che teme.

 Teme di essere schiacciato dagli elefantiaci PD e Cinquestelle, ed allora per difendersi e salvarsi la pelle, vuole assicurazioni, poche ma precise, che ha messo una dopo l'altra in un simil programma di governo, in 10 punti.

1. Parlo solo di contenuti, mi interessa solo il bene degli italiani e dei nostri figli e nipoti. Gli altri litighino pure per accaparrarsi le poltrone che alla fine dovranno pure assegnarsi. A me le poltrone non interessano per niente, anche se me le offrono.

2. Mi interessa solo un ministero, nel caso in cui la benevolenza dei due partitoni volesse concedermelo. Un ministero per la Boschi.

3. Ma  noi di Italia Viva ( parlo per tutto il partito, e non a titolo personale) siamo modesti e non avanzeremmo pretese, neanche in questo caso. Basterebbe un ministero dei rapporti: con il Parlamento italiano, o con l'Europa.  E ci accontenteremmo anche dei rapporti con il premier ( sottosegretario al palazzo Chigi). Noi intendiamo  in ogni caso, attraverso la Boschi, difendere i diritti delle minoranze sociali (donne), linguistiche (come ha già fatto presentandosi in una provincia autonoma) e politiche ( Italia Viva).

4. Le nostre richieste riguardano solo i contenuti programmatici.: Recovery Fund, Mes, Sanità, Emergenza Covid, Scuola, Ricerca, Lavoro.

5. Di conseguenza, discontinuità con il precedente governo Conte, se acconsentiamo a tenerci per la terza volta consecutiva l'avvocato pugliese - come l'hanno chiamato le destre nella requisitoria in Parlamento - con qualche cambio in alcuni ministeri.

6. Cambio all'economia: Gualtieri che, invece, certi poteri forti ( Confindustria) e partiti deboli ( PD e Cinquestelle) vogliono confermare. Un nuovo ministro al posto di Gualtieri, in pochi mesi - ha tempo fino ad aprile - imparerebbe tutto quello che c'è da imparare per guidare quel dicastero in futuro. E cambio alla Giustizia, dove Bonafede ha fatto parecchi pasticci e creerebbe non pochi problemi con quella su prescrizione, mentre, per fortuna - ma unica eccezione - causa (scusa) Covid ha concesso i domiciliari  all'amico Verdini.

7. Nel comitato ristretto che dovrà gestire il Recovery Fund, ci deve essere un esponente di Italia Viva, l'unico garante del controllo che non si rubino tutto - come purtroppo è accaduto (anche a noi) in passato, ma che ora non deve più accadere.

8.  Deve lasciare Arcuri, plenipotenziario di Conte - uno degli uomini più potenti di Italia durante il Conte bis - avendo fallito su molti aspetti dell'emergenza Coronavirus.

9. Deve lasciare anche la ministra Azzolina, distintasi per i 'banchi a rotelle',  e per non  aver ascoltato neppure in un caso il comitato che Lei stessa aveva istituito per farsi consigliare anche sull'emergenza Covid, deve lasciare.  Se il premier insisterà con noi, conoscendo quanto ci sta a cuore il futuro delle prossime generazioni e la attuale formazione delle stesse, possiamo suggerirgli il nome di Teresa Bellanova, che tanto bene ha fatto all'Agricoltura. Non si dice: "braccia rubate all'agricoltura"...? Mettiamolo in pratica.

10. No a  Conte, senza aver nulla con lui come persona; ha solo fatto male il premier due volte, ed una terza sarebbe troppo. Per dimostrare le nostre buone intenzioni, metto per iscritto che non voglio nessun incarico per me. Oltretutto sono già troppo occupato a fare il senatore, a far nascere e cadere governi, a sedare le rivolte interne di Italia Viva (detto fra noi: quattro gatti ma rissosi come mille), e a fare conferenze in tutto il mondo. Io ho da pagare oltre 3.000 Euro di mutuo al mese per il milione che mi sono fatto dare alla banca per comprare la villa a Firenze. E mi basta. E, infine, se ci  domandano un nome in sua vece, visto che da tempo si va auspicando che in posizioni di vertice ci siano delle donne, noi suggeriremmo il nome di Maria Elena Boschi, di gran lunga meglio di Di Maio. Vuoi mettere! 

La risposta dei principali partiti intenzionati a formare un nuovo governo, al decalogo renziano, è stato lapidario  e imperfetto romanesco: sticazzi! Che tradotto in italiano significa: se ti accontenti  di così poco,  ti aspettiamo a braccia aperte. 

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