giovedì 4 febbraio 2021

Riccardo Muti: il Drago mangerà i Grilli

 Riccardo Muti cova amarezza per il trattamento che la nuova gestione del Teatro San Carlo di Napoli, agli ordini di Stéphane Lissner gli ha riservato. Il problema è antico.

 Chi legge questo blog ricorderà certamente che negli anni di Lissner alla Scala, il problema esisteva già. Lo aveva denunciato apertamente Muti, quando si andava dicendo da parte di Lissner - della sua claque, perchè lui direttamente non l'ha mai fatto, e questo era già uno sgarbo - che le porte ella Scala erano sempre aperte per Muti, e poteva tornarci quando voleva. A parole, perchè si sa che Lissner, tanto per citare un solo caso, si recò a Salisburgo ad ascoltare Muti, lui lo fece sapere in giro; ma poi Muti rivelò che non si era degnato di andare a salutarlo in camerino, e perciò  quel gesto significava l'esatto contrario.

Negli anni di permanenza a Milano, in compagnia di Barenboim, ha fatto di tutto per far tornare Abbado, ma per il ritorno di Muti non ha mosso un dito.

 Questo atteggiamento si è ora riproposto a Napoli, dove erano stati programmati, dalla precedente gestione ( Purchia), recite del Don Giovanni con la regia della figlia Chiara, e concerti con i Wiener in tournée in Italia e che Lissner ha cancellato  senza degnarsi di chiamare Muti per spiegarne le ragioni, o per lo meno le scuse. Niente. A Lissner non gliene fotte nulla e finché glielo si lascia fare, Questa ostilità continuerà.

Comunque va detto che con tutti i difetti che Muti ha, o potrebbe avere, trovarne un altro come lui è molto difficile, di Lissner ve ne sono in giro quanti se ne vogliono. Si vendono anche al mercato. E questo al sovrintendente qualcuno dovrebbe farglielo entrare in testa. De Magistris pare che se ne sia lavate le mani, tanto che è intervenuto il suo avversario di sempre, De Luca, ad offrire a Muti tutto quello che vuole, fino alla Reggia di Caserta che gli ha offerto come residenza personale e famigliare.


 Muti ha approfittato dell'intervista a Cappelli ( Corriere della Sera) - nella quale, detto fra parentesi, nulla ha detto che già non aveva dichiarato nella intervista precedente sempre rilasciata a Cappelli - per una delle sue solite battute, con fondo di verità,  sull'incarico a Mario Draghi e l'avversione dei Cinquestelle, appoggiati da Marco Travaglio, e bollati l'altra sera in tv dalla prof. Fornero, come  incompetenti ed incapaci.  "I Draghi se ne mangiano a migliaia di Grilli(ni)", " non ho mai visto un grillo che mangia un drago" più o meno  ha commentato.  

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