Un'altra tappa è in programma domani a Napoli verso il riconoscimento da parte dell'Unesco del culto e della devozione popolare per San Gennaro come patrimonio immateriale dell'umanità. Si terrà, infatti, alle 10:30, un incontro con le 'comunità patrimoniali' del mondo in diretta facebook dalla Basilica di San Gennaro extra moenia alla Sanità-Catacombe.
Per volere del neo arcivescovo Domenico Battaglia, l'incontro verrà aperto da un videomessaggio del cardinale Crescenzio Sepe che il 4 luglio dello scorso anno presiedette e benedisse, nella Chiesa Cattedrale, il progetto di candidatura per il riconoscimento Unesco. Come fu sottolineato in quella circostanza, l'iniziativa è stata già iscritta nell'Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano (IPIC) della Regione, ed è stata promossa dall'Università Federico II, in collaborazione con diversi organismi legati a San Gennaro.
Con l'incontro di domani (presentazione della costituenda rete mondiale di comunità di fedeli sangennaroworldwidenetwork.com) il progetto viene condiviso anche dalla Fondazione San Gennaro che cura il Complesso Catacombe e tende al coinvolgimento di altri enti e chiese in Italia e nel mondo impegnati nel culto di S.Gennaro, i cui fedeli si stima siano circa 25milioni. Il progetto è coordinato dal prof. Maurizio Di Stefano e domani si avvarrà del sostegno di artisti e studiosi. Nel progetto sono coinvolti insieme col Centro Lupt (Laboratorio di urbanistica e pianificazione territoriale) della Federico II, altre istituzioni, con il supporto dell'ICOMOS Italia.
Parteciperanno, tra gli altri, alle assise di domani Guglielmo Trupiano, direttore del Centro LUPT. Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, della Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione per Il Sud, Mariano Bruno, segretario generale del Corpo Consolare di Napoli, Antonio Loffredo parroco del Rione Sanità-Fondazione di Comunità San Gennaro, Cettina Lenza, coordinatrice CTS Comitato Promotore "Culto e Devozione di San Gennaro", Rosanna Romano, Direzione generale per le politiche culturali e il turismo della Regione Campania, monsignor Adolfo Russo, vicario episcopale per la Cultura-Chiesa di Napoli.
UNESCO IN CONFUSIONE
Prima di San Gennaro, ce l'ha fatta la pizza napoletana, ma non ancora il melodramma italiano ( P.A.)
*Dal 5 febbraio 2010 è ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita (STG) dell'Unione europea e nel 2017 l'arte del pizzaiuolo napoletano, di cui la pizza napoletana è prodotto tangibile, è stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio immateriale dell'umanità.
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*Il Melodramma italiano rappresenta un’eccellenza italiana, per questo vogliamo che venga portata a compimento la candidatura ufficiale dell’opera lirica italiana come bene immateriale dell’umanità presso l’UNESCO”
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