mercoledì 6 gennaio 2021

Reagire per non ammalarsi anche di altro durante il lockdown

 Ansia, depressione, disturbi del sonno e ansia fobica collegata alla paura del contagio, seguiti da sintomi di altro genere ma sempre collegabili alla pandemia. Sono gli elementi intercettati dal consultorio Centro della famiglia di Treviso, in una ricerca presentata oggi che indaga le diverse componenti psicologiche riportate dalle persone che hanno fatto il ricorso al servizio fra settembre e novembre, una cinquantina, confrontate con quelle rilevate nello stesso trimestre del 2019.

 L'analisi, basata su test somministrati al primo ingresso di coppie, famiglie o individui singoli, è stata arricchita anche da un esame degli stessi indicatori nei mesi compresi fra giugno ed agosto, quando si intravedeva la speranza che la pandemia si stesse risolvendo.

Ad aumentare nel periodo più recente, secondo gli indicatori elaborati con il criterio "Symptom Checklist 90", sono stati soprattutto l'ansia (2,8 contro lo 0,8 dell'anno precedente, su una scala che va da zero a 4) l'ansia fobica (2,4 contro 0,3), la depressione (2,4 contro 1) e i disturbi del sonno (2,4 contro 1). Si tratta di valori che nei mesi estivi risultano regolarmente inferiori, appunto per le aspettative di una vicina conclusione dell'epidemia.

 Un'altra dimensione studiata dalla ricerca riguarda la "paura dell'intimità" fra le coppie, passata in un anno dai 50 ai 60 punti su una scala che arriva a 80, ritenuta conseguente agli effetti sulle persone che sperimentano uno stato di allontanamento o distanziamento dal prossimo, ed un contestuale abbassamento della "soddisfazione di vita", scesa da 51 a 44 punti fra i periodi considerati del 2019 e del 2020. Quest'ultimo aspetto, concludono i ricercatori, è "ipoteticamente causato da tutte quelle conseguenze negative sul piano economico e sociale che stiamo già fronteggiando". (ANSA).

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