martedì 1 dicembre 2020

Misure anticontagio. Nessun allentamento alle restrizioni sanitarie e di movimento prima del 15 gennaio ( da La Repubblica, di Tommaso Ciriaco)

 Dal sistema a zone non si recede. E visto che, come ormai pare certo, a Natale l'Italia diventerà un'unica zona gialla: il coprifuoco resta alle 22, bar e ristoranti chiuderanno alle 18, palestre e piscine rimarranno chiuse. Esattamente come già avviene nelle regioni gialle. È quanto è emerso questa mattina dalla riunione tra il governo e le Regioni sui provvedimenti contenuti nel nuovo Dpcm in vigore dal 4 dicembre. A quelle già elencate in più si aggiungeranno misure particolari, necessarie perché a Natale ci si ritrova in casa, come il divieto di mobilità fra le regioni - hanno specificato i ministri degli Affari regionali Francesco Boccia e della Salute Roberto Speranza - con eventuali deroghe per gli anziani soli.

"Bisogna evitare gli spostamenti tra Regioni e mantenere il limite delle 22 per la circolazione: sono due punti centrali e imprescindibili del modello di sicurezza che stiamo costruendo insieme - ha ribadito il ministro Francesco Boccia durante l'incontro, nella conferenza Stato-Regioni - Difendiamo insieme l'impostazione ed evitiamo deroghe perchè potrebbero minare la tenuta stessa dell'impianto".

L'unica eccezione, quindi, potrebbe essere una deroga per i nonni: l'ipotesi allo studio è quella di consentire a un familiare con il suo nucleo più stretto di potersi comunque spostare per trascorrere le festività con il genitore o il nonno solo.

La novità è che le restrizioni dovrebbero valere fino al 15 gennaio. Ma questo dipenderà da quanto saremo in grado di tenere sotto controllo i contagi durante le vacanze di Natale. Serve insomma il tempo per valutare dopo il 6 gennaio la condizione delle Regioni prima di ordinare eventuali allentamenti. Serve "mantenere rigore e prudenza per non vanificare i primi risultati che stiamo vedendo", ha osservato Speranza.

Sul problema del turismo invernale, il governo resta fermo sul no all'apertura delle stazioni sciistiche e a quella serale di bar e ristoranti chiesta dalle regioni del Nord.

Intanto si terrà alle 15 una nuova riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione delle forze di maggioranza. Sul tavolo le misure anti-Covid che verranno adottate nel nuovo Dpcm. La bozza del decreto sarà inviata domani, mercoledì 2 dicembre, alle Regioni per un'ultima valutazione per essere poi firmato giovedì 3 dicembre ed entrare in vigore il 4, come spiegato dal ministro Boccia nella videoconferenza con gli Enti locali.

Coprifuoco alle 22 e ristoranti chiusi la sera

Il coprifuoco resta alle ore 22 anche a Natale e Capodanno: a rischio quindi il cenone della vigilia in modo da evitare tavolate tra parenti e spostamenti vari. I bar e ristoranti chiuderanno alle 18 come avviene ora anche nelle regioni gialle e come dovrebbero diventare tutte le altre, entro le festività.


Messe natalizie anticipate 

Con il coprifuoco confermato alle 22, potrebbe esserci un anticipo delle messe natalizie, su questo la Conferenza espiscopale ha confermato la sua disponibilità.


A tavola tra conviventi

Resta aperto il dibattito sulle "raccomandazioni" sulla cena di Natale: privilegiare quella che si limita allo stretto nucleo di conviventi o optare per un limite al numero di ospiti. Sul numero si sta ragionando, ma potrebbe restare quello attualmente fissato a sei persone.


Negozi aperti fino alle 21

Potrebbe essere spostato alle 21 l'orario di chiusura dei negozi questo per permettere di allungare lo shopping natalizio, con ingressi sempre contigentati per evitare gli assembramenti.


Vacanze sulla neve

Niente vacanze di Natale sulla neve. Il governo è intenzionato a non consentire l'apertura degli impianti sciistici neanche ai clienti che passino almeno una notte in hotel o ai proprietari di seconde case.


I dubbi sulle seconde case

Le seconde case, appunto. I governatori che spingono per consentire i trasferimenti in chalet e ville trovano una sponda anche all'interno del governo dove il premier Conte e una parte del M5S vorrebbero concedere alle famiglie di potersi recare nelle seconde case. Se passerà la linea dura lo si potrà fare solo prima del 19 dicembre, ovviamente da e per regioni gialle che a quella data dovrebbero essere quasi tutte.



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