mercoledì 14 ottobre 2020

DOMANI. In bocca al lupo!

 Tredici-quattordicimila copie di media, con punte intorno ai 20mila nel weekend, intorno ai 9000 abbonati alla versione digitale, sommando varie tipologie di abbonamento. Sono le prime cifre di vendita -ancora non certificate- su cui viaggia Domani, il nuovo quotidiano promosso da Carlo De Benedetti, su piazza dal 15 settembre. Sono le cifre che escono dalla società editrice e dalla redazione.

Con questi numeri, se reggono per un anno, il break even, il punto di pareggio, sarebbe raggiunto. Un sollievo per chi è a bordo della nuova e coraggiosa iniziativa, soprattutto di fronte alle riserve avanzate sul prodotto dagli addetti ai lavori. “Il nostro obiettivo principale non è fare profitti, ma il giornale deve essere sostenibile, comunque questo è solo il punto di partenza, non di arrivo”, dice il direttore Stefano Feltri, 36 anni, un passato al Riformista, al Fatto e al Centro di ricerca di Luigi Zingales presso la University of Chicago. Feltri non è un impulsivo, mentre fa tutti i giorni il giornale riflette, ascolta. Corregge in parte le vele secondo il vento.

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