venerdì 2 ottobre 2020

Con Alan Fabbri, sindaco di Ferrara, che considera i migranti un TUMORE da SRADICARE, collaborano esponenti della sinistra come Francesco Micheli e democratici come Vittorio Sgarbi

 "Sono molto felice di apprendere della notizia di rigetto di 134 permessi dall’inizio dell’anno e di 12 revoche di permessi di soggiorno. Quasi tutti per motivi legati alla pericolosità sociale e clandestinità di chi aveva chiesto protezione internazionale". "Per noi non sono né risorse né persone da integrare a nostre spese. Sono solo un tumore da sradicare". Sono le parole con cui il sindaco di Ferrara Alan Fabbri, vicinissimo a Matteo Salvini, si rallegra dei numeri forniti dalla Questura estense in merito ai permessi di soggiorno.


"Prima di ogni diritto ci sono doveri da rispettare", scrive il sindaco in apertura del suo commento, con cui elogia il lavoro del questore Capocasa anche per aver intensificato i controlli nelle zone più difficili della città. Poi prosegue:"
Se chiedi la protezione internazionale la devi meritare, lavorando onestamente e rendendoti utile alla collettività che ti ospita. Clandestini, violenti, spacciatori e bivaccatori seriali, che altro non fanno che rendere meno sicura la nostra città, non possono pretendere alcun diritto, devono solo tornare da dove sono venuti. Per noi non sono né risorse né persone da integrare a nostre spese. Sono solo un tumore da sradicare".

Questo ha dichiarato ALAN FABBRI sindaco di Ferrara, leghista fedelissimo di Salvini ( non c'era bisogno di sottolinearlo, le sue parole lo attestano con chiarezza) con il quale collabora il democratico Vittorio Sgarbi (presidente di Ferrara Arte) e, recente acquisizione comunale, anche il 'barone rosso', Francesco Micheli ed il suo scudiero-menestrello Enzo Restagno, insieme al Festival Mito, insieme dimessisi, ed ora a capo di 'Ferrara Musica', per  espressa volontà del sindaco leghista.  

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