giovedì 4 giugno 2020

La SCUOLA deve tornare in cima ai pensieri ed agli stanziamenti del Governo. Deve riaprire a settembre. E se la Azzolina non sa come fare, faccia un passo indietro

L'obiettivo è portare tutti a scuola in presenza. Con particolare attenzione ai più piccoli che hanno sofferto maggiormente in questo periodo". Quello per la scuola "sarà un piano su più livelli che seguirà l'andamento del rischio di contagio". Lo ha detto la ministra Lucia Azzolina nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi.

 La ministra è intervenuta brevemente all'inizio dell'incontro dicendo che "sulla scuola stiamo mobilitando risorse per oltre 4 miliardi di euro" precisando che "ci sarà subito un nuovo stanziamento di altri 330 milioni per l'edilizia scolastica leggera".
 "La norma contenuta nel decreto scuola favorirà i lavori dando ai sindaci potere di intervenire". "Siamo tutti d'accordo - ha proseguito la ministra chiudendo l'incontro - che l'obiettivo di riapertura a settembre è complesso ma raggiungibile se ci mettiamo tutti attorno a tavolo. Lavoriamo tutti, ciascuno per la propria parte, il paese si aspetta da noi che i ragazzi a settembre tornino a scuola".

 Il ministero sta aspettando i dati sull'edilizia dagli Enti locali e a breve chiuderà le linee guida condivise per settembre. Il documento del Cts sarà valutato rispetto all'andamento epidemiologico. 

Oltre alle mascherine ci sarà possibilità di usare le visiera anche per andare incontro alle esigenze di studenti con difficoltà respiratorie e ipoacusici. Il Cts sta valutando anche la possibilità di compartimentare i banchi, con divisori, anche per garantire maggiore sicurezza.

 ''La riapertura delle scuole a settembre comporterà molte criticità, ma è indispensabile e noi non ci tiriamo indietro'', ha detto il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, al presidente del Consiglio Conte e ai ministri Azzolina e De Micheli durante il tavolo tra governo enti locali e parti sociali sulla ripresa della scuola. ''Abbiamo fatto presente al governo una serie di necessità urgenti: sblocco dell'assunzione di personale, certezze su risorse per interventi rapidi di edilizia scolastica, riorganizzazione dei servizi di mensa e trasporto, un vero piano dei tempi che consenta di evitare gli spostamenti si concentrino nelle ore di punta''.

Sindacati e enti locali chiedono risorse. Confermato sciopero 8 giugno

A settembre si torna a scuola, in presenza, tra i banchi, in piena sicurezza. Parola del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e della ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, che nel tardo pomeriggio hanno riunito a Palazzo Chigi sindacati, enti locali, Comitato tecnico scientifico (Cts), rappresentanti degli studenti e dei genitori. 

Come ci si tornerà, dopo mesi di chiusura a causa dell'emergenza coronavirus e con il Cts che chiede di rispettare la distanza di un metro nelle classi, non è ancora chiaro. Conte ammette che si tratta di "una partita importante" per "tutti, non solo per il governo", riconosce che la didattica a distanza è stata una "opportunità" ma per il nuovo anno scolastico "l'obiettivo comune è tornare a scuola in sicurezza".

 Il nodo delle risorse lo toccano pure i sindacati Cgil, Cisl e Uil che confermano, anche dopo l'incontro con il governo, la protesta dell'8 giugno. 

La Cgil lamenta come la discussione sulla ripartenza sia "in grave ritardo": "Lo sciopero dell'8 giugno ha l'obiettivo di sollecitare il Governo a fare le scelte necessarie non solo per la riapertura in presenza a settembre nella massima sicurezza, ma per rimettere la scuola al centro delle priorità del Paese", affermano il segretario della Cgil, Maurizio Landini ed il segretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli. 

"Servono quindi - spiegano Landini e Sinopoli - risorse immediate per assunzioni straordinarie al fine di garantire la riduzione degli alunni per classe, obiettivo che riguarda non solo il distanziamento, ma la qualità della scuola. Servono insegnanti, ATA, tutte le figure necessarie. Servono investimenti in edilizia oltre quelli già previsti. Superare la precarietà nella scuola è allo stesso tempo obiettivo fondamentale. Necessario un provvedimento normativo organico sulla ripartenza della scuola e un protocollo di sicurezza".

 "E' assolutamente necessario - osservano la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, e la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi - definire subito le linee guida nazionali come abbiamo fatto nelle scorse settimane con i protocolli sulla sicurezza, puntuali e dettagliati, per tutti i luoghi di lavoro. I tempi sono strettissimi. Dobbiamo sapere come garantire le necessarie distanze nelle aule scolastiche, tenendo conto della densità scolastica che non è uguale nelle varie province italiane, e soprattutto dobbiamo colmare le carenze enormi di organico che riguardano sia i docenti sia il personale tecnico. La protesta dei sindacati della scuola è dunque confermata. 

Il governo deve sciogliere subito il nodo delle risorse per garantire a settembre la ripresa delle attività in presenza in tutte le scuole italiane". ( RAI NEWS)

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