martedì 12 maggio 2020

Silvia liberata. Quant'è bravo il ministro Di Maio. E quant'è bugiardo ( da Corriere della Sera on line)

«A me non risultano riscatti altrimenti dovrei dirlo». A dirlo a «Fuori dal Coro» su Rete 4 il ministro degli Esteri Luigi Di Maio parlando della liberazione di Silvia Romano, la volontaria tenuta per un anno e mezzo sequestrata in Somalia. «Non voglio fare la morale» ma «nessuno di noi sa cosa significa restare un anno e mezzo in mano ad una cellula terroristica che arruola i bambini, dei criminali- ha detto il ministro degli Esteri - Aspettiamo che questa ragazza possa ritrovare una sua serenità: si sono invece scatenate una serie di minacce che rischiano di farle avere una scorta in Italia dopo che l’abbiamo liberata da una cellula terroristica». «Non sappiamo cosa c’era dietro il suo sorriso quando è scesa dall’aereo», ha aggiunto.

«Sapevo a dicembre ma non l’ho detto al padre»
«Io a dicembre ho sentito il padre di Silvia, sapevo che lei era viva e non potevo dirglielo. In questi casi se si danno informazioni, se c’è una fuga di notizie poi si rischia di compromettere tutto», ha confessato Di Maio, rispondendo ad una domanda sul dibattito e le critiche che si sono scatenate sulla cooperante in Italia. Anche in merito alla presenza del Governo al suo arrivo a Ciampino. «Ho visto questo dibattito: noi eravamo lì, io ero lì perché in questo anno e mezzo di prigionia di Silvia Romano l’Unità di crisi della Farnesina ed io stesso abbiamo sentito la sua famiglia veramente ogni giorno».

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«Rispetto tutte le discussioni però - sottolinea il titolare della Farnesina - siamo un Paese che si dà pure la zappa sui piedi, io sono orgoglioso del fatto che la nostra intelligence, le nostre forze speciali, il nostro corpo diplomatico, l’unità di crisi hanno fatto squadra e ce l’hanno fatta».

Il ruolo dell’intelligence 
«Riportarla a casa è stato merito della nostra intelligence», ha rivendicato Di Maio durante l’intervista. «C’è gente che ha rischiato la vita per andare a prenderla in Somalia e riportarla a casa», ha aggiunto. Questo è il momento di «abbassare i riflettori» su Silvia Romano e «consegnarla all’amore della sua famiglia», ha concluso il ministro, chiedendo che ora la ragazza resti «lontano dai riflettori».

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