mercoledì 15 aprile 2020

Riaprire, e come, librerie, cartolerie, lavanderie, studi professionali ecc... ma nessuno pensa ancora a come riaprire, a settembre, le scuole, dove i problemi da risolvere sono tanti e gravi

Poche regole da osservare. distanziamento, mascherine, guanti, sanificazione più volte al giorno, evitare assembramenti, scaglionamento ingressi... Con queste poche regole  alcune attività riprenderanno, alcune anche prima della nuova data del 4 maggio. Benchè da parte di alcuni medici, Burioni fra questi, si dice che la politica sta correndo troppo senza sapere ancora ciò che si dovrebbe sul virus e la sua reale epidemia in Italia, prima di allentare la morsa della quarantena, E forse ha ragione, perchè Conte ha dato una nuova data, forse soltanto per dare una spernza agli italiani, cui comincia a pesare la quarantena- che poi pesi anche a Pupo non frega niente a nessuno! .

Ma di come riaprire le aule scolastiche in tutti gli ordini di studi ancora  nessuno sta pensando di trovare soluzioni compatibili con le norme prudenziali dettate dall'OMS e dal Governo italiano, in accordo con i vari comitati medico scientifici.

 E i problemi delle scuole sono tanti e gravi, specie dopo che - esattamente come è avvenuto per i tagli alla sanità - con la sciagurata gestione del ministero da parte di Mariastella Gelmini ( che tuttora pontifica, mentre dovrebbe star zitta, ricordando che Lei per passare all'esame di stato per l'esercizio dell'attività forense, era  dovuta andare  in Calabria, dalla  verde rigogliosa Lombardia,sua patria!)  si pose mano ai tagli  del numero delle classi ed all' aumento del numero di scolari per classe.

 Come rispettare le norme anticontagio nelle classi pollaio? Altri problemi sono presenti già da oggi, con la cosiddetta 'telescuola'. Nessuno ha fatto un censimento  del numero di allievi che sono dotati di dispositivi elettronici e del rispettivo collegamento alla rete per fare scuola a distanza. E nessuno ha cominciato a dotare di computer o  di altro aggeggio elettronico  dedicato tutti coloro che non ce l'hanno. Statistiche non scientifiche, ma comunque attendibili per difetto, parlano di numeri grandi di ragazzi che di fatto da quando si sono chiuse le scuole no fanno lezione per mancanza di mezi per seguire quelle a distanza.

Si sente parlare di lezioni non per tutta la settimana a  scuola, e di orari diversi, dividendo le classi in gruppi. Nessuno però ancora ci dice come faranno le famiglie, dove i genitori lavorano, ad accudire i figli, se i nonni, che prima in parte davano una mano in tal senso,  d'ora in avanti per ragioni mediche precauzionali, verranno ancora tenuti in quarantena.
 Sono soltanto alcuni dei gravi problemi che, a settembre, quando riapriranno le scuole, dovranno avere già una soluzione.

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