giovedì 4 aprile 2019

Tragedia Erasmus. Le sette ragazze italiane morte in Spagna, sulle quali è caduto un vergognoso silenzio anche delle istituzioni

Qui c'è oggi un fatto politico che riguarda i parlamentari di tutti gli schieramenti che chiedono al governo della Repubblica: 'se ci siete, battete un colpo'. Così Matteo Renzi, in conferenza stampa alla Camera con Maria Elena Boschi, Ettore Rosato e i familiari delle vittime italiane della tragedia dell'Erasmus, i tredici studenti, sette dei quali italiani, morti nell'incidente del pullman su cui viaggiavano il 20 marzo 2016, a Tarragona, in Catalogna. L'ex premier ha poi aggiunto: "Delle risposte burocratiche di un sottosegretario non sappiamo che farcene. Qui si deve accettare di fare una battaglia per difendere non solo la memoria delle sette ragazze, non solo il dolore delle famiglie, ma anche l'Erasmus e la dignità di un Paese. Il governo ci faccia sapere cosa intende fare. Qui è in ballo la dignità dell'Italia oltre che la memoria di sette giovani vite".

Renzi non ha parlato con il premier spagnolo Sanchez: "Quando ero premier parlai con Rajoy. Ora io non scavalco il governo in carica". Sulla tragedia dell'Erasmus pende il rischio dell'archiviazione. Per Renzi "è una clamorosa vicenda giudiziaria spagnola che mette a tacere un inaccettabile scandalo di giustizia negata. Lo dico nella mia veste di ex presidente del Consiglio, non c'è discussione alcuna: vi è un costante 'abbuiamento' - lo dico alla fiorentina - di una vicenda che merita rispetto. Lo si deve alle istituzioni, europee spagnole e italiane. Lo si deve a queste famiglie il cui dolore è così grande che non possiamo lenire. Ma a cui dobbiamo tutto il nostro impegno. Questo è un caso che ha nelle istituzioni spagnole il principale responsabile. Non è una casualità, è un incredibile caso di malagiustizia".

E allora "sarebbe opportuno che i presidenti di Camera e Senato ricevano le famiglie, ma che ci sia da parte del ministero degli Esteri un segnale di vita. Indichino una persona al governo che aiuti l'ambasciatore Stefano Sannino nella sua battaglia". Maria Elena Boschi, all'epoca ministra, ha aggiunto che "il processo ha molti lati oscuri e ci sono già stati tre tentativi di archiviazione. Ora rimangono pochi mesi per arrivare a una sentenza. Noi valutiamo un esposto alla procura generale della Repubblica."

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