mercoledì 5 dicembre 2018

Governo di 'social' e di 'tv'. Un drappello di 'pazzi' al potere

Non passa giorno, anzi ora, che i due contrattisti gialloverdi, Spaccone-Di Maio e Bullo-Salvini, detto anche 'il nero', non contattino i cittadini attraverso 'social' e 'tv'.  A dirla tutta, i due contattano  solo attraverso 'social' e 'tv' anche l'Europa, perché gli unici che fanno la spola fra Roma e Bruxelles sono Tria ed ora anche Conte: 'il premier sono io e io sono l'unico a trattare con l'UE'. E sia.

Sulla manovra non si sa ancora nulla,  Conte con i due attendenti generali si vede  ogni mezza giornata - solitamente sono loro a convocare il premier, qualche volta ammettono agli incontri anche Truia - arrivano notizie di trattative, via Conte, proprio nelle stesse ore in cui Tria, davanti alla Commissione Bilancio del Parlamento, dichiara che le misure cardine del governo (reddito di cittadinanza e pensioni 'quota 100' )non possono essere nè cancellate e neppure annacquate dalla manovra.

 Non ci resta che attendere e, nel frattempo, altro che  piangere. Perchè i due, e non solo loro, ci stanno convincendo ogni giorno di più che il Paese è finito nelle mani di due 'pazzi' e di una corte di incapaci. E i due e la loro corte  ci hanno già convinto che occorre fare la guerra alla scienza , ai saperi,  alle competenze; il 'Governo del Cambiamento' è di fatto il Governo della 'gente comune', della 'gente qualunque' che nulla può garantire in fatto di competenza, e laddove si scontra con le competenze accertate, le azzera senza ritegno (vedi i casi recenti del licenziamento in blocco di interi comitati scientifici, Istituto superiore di Sanità, o di vertici di enti di ricerca, Agenzia spaziale Italiana, e di istituti di ricerca che  dovrebbero essere neutrali, come l'Istat, e difficilmente potranno continuare ad esserlo in futuro con questo governo)

 Ieri sera il giornalista, con casacca gialloverde, Marco Travaglio, nel salotto di Floris, ha dichiarato che il Governo fa bene a licenziare burocrati e uomini di scienza  (che remano contro - aggiungiamo noi!). Attimo di silenzio e applauso a scena aperta. Salvo poi a sostituirli- ha aggiunto - con gente meno preparata. Silenzio, e nessun applauso di approvazione. Il giornalista conosce bene i tempi ed i ritmi del palcoscenico.

 E poi ha rivelato il peccato originale di Di Maio : non ha comprato i giornaloni, ha spiegato. Vero. Infatti, il povero Giggino s'è accontentato di compare 'Il Fatto Quotidiano'  che non basta ad evitargli cattiva stampa. Come,invece, Travaglio, al momento dell'acquisto, deve avergli prospettato, contando sulla voglia di potere di Giggino e sulla sua incapacità di capire come stanno veramente le cose e quali sono i veri rapporti di forza. Lui si è fidato ciecamente delle lusinghe di Travaglio, e Travaglio è scoppiato in una fragorosa risata dopo la stretta di mano che sarebbe come un contratto regolare fra gentiluomini, se  i contrattisti non fossero megalomani, spacconi  e sognatori.

Anche nel 'Fatto' , ad imitazione del governo che il giornale sostiene, cominciano ad apparire le prime crepe -  esattamente come accadde a 'Repubblica', all'epoca della direzione di Ezio Mauro, subito licenziato.
Se si ascoltano uno dopo l'altro Travaglio Padellaro e Scanzi si sospetta che lavorino alle dipendenze di editori differenti, non tutti dell'editore Cinquestelle. Hanno identiche vedute solo su Bullo-Salvini, detto anche 'il nero', che ieri se l'è presa anche con il procuratore di Torino, Spataro, che ha rimproverato il ministro per quel tweet  idiota ( solo per appuntarsi sul petto un'altra medaglia al valore che non si è meritato, mentre ci sarebbe da chiedersi che cosa accadrebbe alla sicurezza del nostro paese se non ci fossero magistrati e corpi di polizia in servizio permanente, visto che Salvini al Ministero ci va solo quando vuole riposarsi, a sera, mentre per il resto del giorno,  tutti i giorni, è in giro a farsi vedere in tv ed a twittare), il quale ha detto al magistrato che la sua pensione è vicina. Il 'nero' risponde sempre così, da 'cazzaro verde' e 'ignorante totale' . Sui soci di governo Cinquestelle, invece, Scanzi e Padellaro sembrano - come dovrebbe convincersi chi riesce a riflettere - pensarla diversamene da Travaglio, che non tradisce mai, e in nessun caso, la sua 'cieca' fede  grillina.

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