E' molto più facile uscirne, dai Conservatori, come sa bene Danilo Rea, il musicista jazz che da poco ha abbandonato VOLONTARIAMENTE l'insegnamento al Conservatorio di S.Cecilia a Roma, per dedicarsi interamente al concertismo, che entrare, per insegnarvi- come lo stesso Rea ha denunciato.
Perchè è accaduto che nella Legge finanziaria - quella che un tempo si chiamava 'milleproroghe' o 'mille regalie', che ora ha cambiato nome ma non sostanza - qualcuno, di notte, ha fatto uno scherzetto ai 1300 circa insegnanti di Conservatorio che attendevano da anni la fine della loro precarietà, ed a i quali era stato promesso, e, inserito nella Finanziaria, un articolo che li stabilizzava.
Una bella mattina, ignari di quanto era accaduto la notte, i 1300 si sono trovati quell'articolo scomparso, mentre resisteva l'articolo che sanciva il finanziamento statale agli Istituti musicali pareggiati. Il presentatore di quell'articolo 'stabilizzatore', per protesta, si è dimesso da qualche cosa, non ricordiamo quale, e quell'articolo non sappiamo ancora se sarà reintrodotto.
Come fa capire Danilo Rea, quei professori insegnano da anni dunque non costituirebbe la loro stabilizzazione una spesa eccessiva nuova. Ma allora perchè una mano diabolica ha cancellato quell'articolo riguardante i Conservatori statali, mentre ha mantenuto quello relativo agli Istituti pareggiati?
Non si può proprio dire, come si è sempre pensato, che 'la notte porta consiglio', perchè in questo caso, 'la notte porta scompiglio', anzi imbroglio!
Tutti sperano che si rimedi al passo falso; senza bisogno che si sottolinei che fra i precari, quasi a vita, ci siano anche musicisti di valore e molto noti. Tutti i musicisti che insegnano da molti anni, con incarichi annuali rinnovati ad ogni inizio delle lezioni, e con destinazioni che possono andare, di anno in anno, da Palermo a Bolzano (non si dimentichi questo, che è un particolare degli insegnanti di Conservatorio!) sono uguali e vanno considerati alla stregua di musicisti anche noti, dediti all'insegnamento.
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