venerdì 5 luglio 2024

Gran Bretagna. A 24 ore dallo scrutinio delle elezioni politiche, c'è già un premier e perfino un governo (Adnkronos)

 


Starmer vara il governo: chi sono i ministri scelti dal premier

 Keir Starmer vara il governo dopo il trionfo dei laburisti alle elezioni in Regno Unito. Il premier annuncia la sua squadra dopo aver ricevuto l'incarico da Re Carlo III. 

Il primo ministro britannico ha nominato Angela Rayner vicepremier e Segretario di Stato per la riorganizzazione delle attività, l'edilizia abitativa e le comunità. Rachel Reeves è stata nominata: Reeves è la prima donna responsabile delle Finanze del Regno Unito.  

David Lammy è il nuovo ministro degli Esteri britannico. Era capo della diplomazia del governo d'ombra dei laburisti mentre erano all'opposizione. L'economista Yvette Cooper è il nuovo ministro degli Interni. Dal 2021 era ministro ombra. Starmer ha nominato John Healey ministro della Difesa. Prende il posto di Grant Shapp nominato meno di un anno fa da Rishi Sunak e fra i ministri che hanno perso il seggio. 

 

Starmer, 61 anni, ama ricordare di essere cresciuto in una famiglia della working class. Il padre operaio, la madre infermiera - poi affetta da una rara grave malattia autoimmunitaria - e la sua famiglia era così convintamente laburista da scegliere per il figlio il nome del primo leader ai Comuni del partito, Keir Hardie.  

Starmer ama anche parlare della casetta a schiera dove è cresciuto nel Surrey, una "pebble-dash semi" che "era tutto per la mia famiglia, ci dava stabilità", ha scritto nei mesi scorsi in un post per annunciare il progetto per l'edilizia pubblica così che "l'aspirazione dei lavoratori di aver una propria casa può diventare realtà".  

Da ragazzo ha frequentato la Reigate Grammar School, le scuole statali di eccellenza britanniche, che due anni dopo il suo ingresso diventò privata: la retta per Starmer fu pagata dal consiglio comunale locale fino ai 16 anni. Dopo il diploma, fu primo della famiglia ad andare all'università, prima a Leeds e poi ad Oxford, diventando nel 1987 avvocato specializzato in diritti umani, cosa che lo portò a viaggiare nei Cairaibi ed in Africa.  

Alla fine degli anni '90 difese pro bono i cosiddetti attivisti McLibel, che erano stati accusati di diffamazione da McDonald per aver distribuito volantini in cui mettevano in dubbio per dichiarazioni ambientaliste della corporation del fast food. Nel 2008 viene nominato Director of Public Prosecutions, procuratore più alto in grado in Inghilterra e Galles e nel 2014 viene nominato per questo incarico baronetto, anche se raramente usa il suo titolo di 'Sir'.  

L'ingresso in politica arriva nel 2015 quando viene eletto deputato per un distretto del nord di Londra, quando il Labour è guidato dal leader di sinistra Jeremy Corbyn che lo nomina segretario ombra per la Brexit, che una volta approvata viene considerata da Starmer, che si dimette dal suo incarico, "un risultato catastrofico per il Regno Unito, le nostre comunità e le prossime generazioni".  

Starmer per anni ha mantenuto questa convinzione, diventando fautore di un secondo referendum per dare la possibilità ai britannici di confermare l'accordo effettivo di uscita dalla Ue. Una posizione che negli ultimi anni ha però abbandonato, mettendo in chiaro che un suo governo laburista non cercherà di fare marcia indietro rispetto all'uscita dalla Ue o dai termini negoziati da Boris Johnson.  

Dopo le catastrofiche elezioni del 2019, in cui il Labour ha ottenuto il minor numero di seggi mai ottenuti dal 1935, il massimalista Corbyn lascia la guida del partito, e Starmer viene eletto leader nell'aprile del 2020, con la promessa di guidare il partito "in una nuova era con fiducia e speranza". Attua una netta svolta riformista, con l'obiettivo di recuperare gli elettori persi e intercettare un maggior numero di elettori per riportare il Labour alla vittoria.  

Grazie anche ai disastri interni ai Tories, il partito laburista ha cominciato ad essere in testa nei sondaggi nell'ottobre del 2021 e dall'inizio del 2023 ha il 20% di vantaggio con cui si presenta alle elezioni di giovedì prossimo. In particolare, Starmer, dopo l'umiliante sconfitta nelle elezioni suppletive di Hartlepool nel 2021, si è concentrato recuperare elettori nella cosidetta Red Wall, il muro rosso delle storiche roccaforti laburiste dell'Inghilterra settentrionale e del Midlands, vinte dai Tories nelle elezioni del 2019. Ieri il trionfo: 412 i seggi conquistati, +211 rispetto a cinque anni fa, e la promessa di stare "al servizio del Paese, che ricostruiremo mattone dopo mattone". 

Trieste. Settimana sociale dei cattolici italiani. Concerto: è questa la musica italiana!

 Sono gli stranieri di Notre Dame, cantati in poesia da Riccardo Cocciante, ad aprire il concerto della Settimana sociale dei cattolici a Trieste. In una piazza Unità gremita, 8500 posti a sedere tutti occupati, e moltissimi spettatori in piedi lungo la riva del mare, la musica ha dato sonorità alla democrazia. Dai clandestini di Victor Hugo, al discorso di Martin Luther King, ogni brano, ogni canzone è stato un messaggio.

Se avrai paura allora stringimi le mani, perché siamo invincibili, vicini. I bambini sotto il palco cantano Supereroi con Mr Rain. La partecipazione un altro grande tema della Settimana sociale. E nella città della rivoluzione di Basaglia, nel centenario della nascita, Cristicchi dedica a lui e all'esercito dei matti, la canzone ti regalerò una rosa, (una rosa rossa per dipingere ogni cosa)

Raduno Bande musicali a Martina Franca

 L’Associazione di Promozione Sociale “Armonie d’Itria” è lieta di annunciare il Raduno Bande Musicali, un evento unico nel suo genere a Martina Franca, inserito nel programma “Agenda Martina 2024 – Eventi in Città”. Oggi, 5 luglio 2024, dalle 19:30 alle 21:30, e promette di offrire una serata indimenticabile all’insegna della musica e della cultura.

Durante la serata, le strade del centro storico di Martina Franca risuoneranno delle melodie eseguite dalle bande musicali delle città di Castellana GrotteFasanoMartina Franca e Villa Castelli, che partiranno dai quattro punti cardinali della città per poi incontrarsi in piazza Plebiscito. L’esibizione coinvolgerà circa cento musicisti che, uniti, daranno vita a un concerto in grande stile, offrendo un’esperienza sonora potente e coinvolgente.

L’evento mira a rafforzare le sinergie culturali e musicali con le realtà bandistiche del territorio, favorendo uno scambio culturale e musicale che arricchirà sia i partecipanti che il pubblico. Inoltre, durante le esibizioni, gli abitanti e i turisti avranno l’opportunità di essere accompagnati dal suono delle tipiche marce pugliesi, riscoprendo così in musica, i luoghi più suggestivi di Martina Franca.

Il progetto è stato reso possibile grazie al contributo della Regione Puglia, dell’ANBIMA Puglia e del Comune di Martina Franca e al patrocinio dell’Assessorato alle Attività Culturali e allo Spettacolo, dell’Assessorato al Turismo e al Marketing Territoriale. Un ringraziamento speciale va anche a tutte le bande musicali partecipanti, alle loro amministrazioni comunali e ai cittadini che sostengono con entusiasmo questa iniziativa.

L’evento è gratuito e aperto a tutti e le esibizioni si svolgeranno in luoghi facilmente raggiungibili, garantendo un’esperienza inclusiva e coinvolgente.

Il Festival Raduno Bande Musicali non è solo un’occasione per celebrare la musica e la cultura, ma rappresenta anche un momento di aggregazione e crescita per la comunità locale e per i turisti. L’Associazione “Armonie d’Itria” invita tutti a partecipare a questa straordinaria serata, e farsi avvolgere da musica, tradizione e condivisione.

Bologna. "Fanciulla del West' per inaugurare la nuova stagione lirica, in onore di Puccini ANSA)

 


Fanciulla del West apre stagione lirica al Comunale di Bologna© Provided by ANSA

 Otto opere in forma scenica nei tradizionali cinque turni di abbonamento e due in forma di concerto costituiscono la stagione lirica 2025 del Teatro Comunale di Bologna: per il terzo anno andranno in scena negli spazi del Comunale Nuoveau, la struttura di mille posti realizzata per permettere i lavori di restauro della sede storica di Piazza Verdi che dovrebbero concludersi nella prima metà del 2026

Lo hanno annunciato la vice sindaca di Bologna Emily Clancy e il sovrintendente del Comunale Fulvio Macciardi (il cui mandato è in scadenza all'inizio del prossimo anno) aggiungendo che per la riapertura del Bibiena ci sarà una grande festa che coinciderà con l'inaugurazione di stagione, riportata dunque in autunno.

 Il prossimo cartellone , invece, prevede per la serata inaugurale,  il 24 gennaio una nuova produzione della Fanciulla del West, ulteriore omaggio alle celebrazioni pucciniane, affidata alla regia di Paul Curran e diretta da Riccardo Frizza (non si dava dal 1989). Tra gli interpreti (ma ogni titolo prevede un doppio cast) Carmen Giannattasio, Angelo Villari e Claudio Sgura.

In coproduzione con il Festival Donizetti,  Lucia di Lammermoor firmata da Jacopo Spirei, debutta a Bologna dal 20 febbraio: sul podio Daniel Oren dirige un cast che comprende Jessica Pratt nel ruolo del titolo. 

Dalla collaborazione con il Festival Verdi arriva (13/4) poi il Ballo in maschera nella lettura del regista Daniele Menghini, ancora con la bacchetta di Riccardo Frizza e le voci di due cantanti molto in forte ascesa, Anastasia Bartoli e Amartuvshin Enkhbat. 

Sulla scia del successo dei primi due capitoli, si conclude la trilogia Mozart- Da Ponte con Così fan tutte della coppia Talevi / Dendievel (dal 25/5). Luglio (dal 4) segnerà il debutto bolognese del musical Candide di Leonard Bernstein, un compositore che ha segnato la storia del Novecento musicale, diretto dall'americano Kevin Rhodes.

Dal 7 ottobre, dopo 56 anni, torna il raro Oedipus rex di Igor Stravinskij affidato alla regia di Gabriele Lavia (anche voce recitante) e a Oksana Lyniv, la musicista ucraina che torna in stagione non più come direttrice musicale ma come artista ospite (il suo contratto scade il prossimo dicembre). Lyniv completerà anche il ciclo del Ring des Nibelungen di Richard Wagner, con Siegfried e con Il crepuscolo degli dei, in forma di concerto all'Auditorium Manzoni. 

A completare la Stagione 2025, in autunno tornano La Bohème con la regia di Graham Vick del 2018 e Il barbiere di Siviglia con la regia di Federico Grazzini del 2019.

L'arte ebraica in mostra a Trani. dal 18 luglio al 12 settembre

                           Mostra di Arte Ebraica all’ex Sinagoga Scola Grande di Trani

La Fondazione S.E.C.A., Ente fondatore del Museo della macchina per scrivere con sede presso il Polo

Museale di Trani Palazzo Lodispoto, in collaborazione con la Fondazione Istituto di Letteratura 

MusicaleConcentrazionaria (ILMC) di Barletta, allestisce presso l’ex Sinagoga Scola Grande-

Museo di Storia Ebraica di Trani la 

Mostra La notte dipingevo quadri rossi, con 23 opere di Arte ebraica risalenti al periodo che 

precede la Seconda Guerra Mondiale, agli anni del conflitto e a quelli immediatamente successivi.

 La Mostra gode del

prestigioso patrocinio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

La Mostra, in programma dal 18 luglio al 12 settembre 2024, presenta una selezione di quadri tratti 

dalla vasta Collezione Roberto Malini acquisita dalla Fondazione ILMC, Ente che grazie al lavoro 

compiuto negli ultimi 35 anni da Francesco Lotoro nella salvaguardia e promozione della musica 

scritta  in Ghetti, Lager e Gulag dal 1933 al 1953, ha dato vita a un Archivio e a una Biblioteca oggi 

tutelati e vincolati dal Ministero della Cultura.

Il poeta e scrittore milanese Roberto Malini ha donato alla Fondazione ILMC un patrimonio 

straordinario che troverà collocazione definitiva nel Museo della futura Cittadella della Musica 

Concentrazionaria che sorgerà nell’area dell’ex Distilleria di Barletta. Malini ha dedicato la vita al 

recupero di tali opere per sottrarle alla dispersione e all’oblio, impegno che gli è valso il prestigioso 

Premio Pasquale Rotondi-Mecenatismo 2018.

Per salvare le opere degli Artisti che hanno vissuto la tragedia della Shoah, da tanti anni egli agisce 

come un instancabile ricercatore di quadri e disegni realizzati prima, durante e dopo la persecuzioni 

antisemite del Novecento, alcuni di enorme valore artistico e tutti profondamente emozionanti; come lo 

stesso Malini dichiara, la sua collezione “è stata pensata come punto di riferimento di un luogo di

 comunità, simbolo della crescita civile e culturale di quel luogo e meta educativa per le istituzioni 

scolastiche”.

Il titolo della Mostra fa riferimento sia ai “quadri rossi” dell’artista ebreo polacco Jacob 

Vassover (1926–2008) che al titolo del romanzo autobiografico La Notte dello scrittore ebreo

 rumeno Elie Wiesel (Premio Nobel per la pace 1986) in gioventù deportato con i propri familiari 

ad Auschwitz e Buchenwald; attraverso il titolo della Mostra si è volute idealmente evocare un 

equilibrio emozionale tra questi due straordinari protagonisti della

Storia, dell’Arte e della Letteratura del XX secolo.

La Mostra sarà inaugurata giovedì 18 luglio alle ore 18.00 e rimarrà aperta fino a giovedì 12 settembre 

(apertura da martedì a domenica, ore 9:30–13.00, 16.00–19.00). Ingresso con ticket sinagoga

 (Museo di Storia Ebraica,4 euro).

Info: Fondazione S.E.C.A. tel. 0883/582470

Info: Fondazione ILMC tel. 347 0095976 - 328 1443279

Geppy Cucciari al Premio Strega. Perchè metterle a fianco Pino Strabioli? ( da TvBlog, di Marcello Filograsso)

 

Premio Strega 2024: nessuno può mettere Geppi Cucciari in un angolo. Pino Strabioli in versione Calafiori. Ministro Sangiuliano assente, stavolta la gaffe è dell’onorevole Mollicone (FdI)

La conduttrice lancia numerose stoccate all’ex direttore del Tg2, convitato di pietra della serata. E già in apertura Geppi dice: “Applaudite che siamo in diretta, non si possono coprire i fischi”.



Premessa: Pino Strabioli è un eccellente conduttore, è simpatico, è preparato. Meriterebbe anche più spazio all’interno della televisione italiana. Ma non si può non pensare che sia stato messo al fianco di Geppi Cucciari alla serata finale del Premio Strega 2024 per arginare la conduttrice dopo che nel luglio di un anno fa si era resa protagonista di un viralissimo siparietto con il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Per chi avesse vissuto lo scorso anno su un altro pianeta. Il titolare del dicastero della Cultura nella scorsa edizione aveva ammesso di non aver letto i libri della cinquina finale. “Sento il desiderio di approfondire questi volumi”, aveva dichiarato di fronte a un’attonita Geppi, che aggiunse quel memorabile “Oltre la copertina”, scatenando l’ironia dei social, ma probabilmente anche il risentimento a posteriori del membro dell’esecutivo Meloni.

Nessuna censura, per carità, ma è stato quantomeno strano che quest’anno alla presentazione dei candidati al David di Donatello alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella vi sia stata Teresa Mannino. Così come è abbastanza naturale pensare a un commissariamento dopo tre anni in solitaria al Premio Strega affiancandole Pino Strabioli, che comunque aveva condotto la serata nel 2016 e nel 2019.

Dodici mesi dopo il ministro Sangiuliano non si è fatto vedere, tuttavia si è rivelato il convitato di pietra della serata. E Strabioli non ha fatto nulla per contenere la comica sarda. Geppi si è scatenata sin dall’inizio, dimostrando ancora una volta di essere sul pezzo: “Applaudite, che siamo in diretta, non si possono coprire i fischi“. Il riferimento era naturalmente a quanto successo poche ore prima, quando al Festival Taobuk di Taormina i fischi al ministro Sangiuliano erano spariti in fase di montaggio per la messa in onda su Rai 1.

Cucciari ha poi ironizzato sulla co-conduzione in maniera strepitosa: ” “È arrivata questa proposta. Ci mettiamo Pino. Io ho detto ‘Va bene, se ti chiami Pino in Rai va sempre bene”. 

L’arrivo del collega avrebbe potuto disinnescare Geppi, ma la conduttrice ormai da anni ha imparato a fare di necessità virtù. Strabioli anzi si è trasformato nel Calafiori di Cucciari, fornendole un assist dietro l’altro. “Io ho condotto lo Strega quando ha vinto  Antonio Scurati”, chiosa Pino. “Hai detto Scurati? Per te, Pino, la serata finisce qua”, replica la presentatrice.

In un’altra occasione ancora Strabioli dice allo scrittore Tommaso Giartosio“Li abbiamo letti i libri”. Cucciari non resiste: “Io lascerei stare questo tema”.

Sangiuliano quest’anno non c’era. Al suo posto si è presentato l’onorevole Federico Mollicone (FdI), in quanto presidente della Commissione Cultura. Geppi ha voluto evitare incidenti: “Guardi, non la interrogo. Dica quello che vuole. Una cosa a piacere, i confini dell’Umbria”. E incredibile ma vero, Mollicone è riuscito nell’impresa di commettere una gaffe al primo colpo, seppur meno madornale rispetto a quella di Sangiuliano: “Facciamo un applauso alla Strega”. Con i social network pronti ad accorgersene. Nessuno può mettere Geppi in un angolo.