domenica 19 agosto 2018

Il promo incriminato della Mostra del Cinema di Venezia 2018 è della Rai e non della Biennale.

L'altro ieri ce la siamo presi con la Biennale, che ha confezionato il promo incriminato della imminente Mostra del Cinema di Venezia, andato in onda sui canali generalisti Rai. Ed abbiamo indicato come massimo imputato il povero Paolo Baratta, presidente in aeternum della Biennale veneziana.
Ce la siamo presi - chiunque lo abbia confezionato - perché quel promo che dura all'incirca 1 minuto aveva a commento sonoro un valzer. Ma come,  ci siamo detti, con tutta la musica italiana - e potremmo aggiungere anche:veneziana - andiamo a prendere in prestito musica viennese?

 Solo che, a differenza della Biennale che ha un capo e lo conserva gelosamente da un ventennio circa , non sappiamo con chi prendercela, in Rai.
La direzione creativa che l'ha confezionato e pensato prima  avrà sicura,ente un responsabile ma noi non lo consociamo. Nè possiamo riferirci, come abbiamo indicato per il vertice della Biennale, al vertice Rai che non c'è, essendo vacante la poltrona del presidente, da quando Bullo-Salvini s'è intestardito sul nome di Marcello Foa e non ha intenzione di recedere, nonostante gli appelli di Spaccone-Di Maio.

 Negli ultimi giorni si è letto che il Caso Foza sarà risolto a settembre, ma già si sta studiando una exit strategy dall'impasse. Cioe?

Cioè che Marcello Foa, indicato da Salvini come se stesse assumendo una badante per la sua signora, avendo lasciato il suo precedente lavoro a capo del Corriere del Ticino, per ordine - supponiamo - di Salvini che non immaginava neppure che qualcuno potesse mettere bocca in una sua scelta. Così non è stato e Foa è stato bocciato. E lui non ha nessuna intenzione di dimettersi per tornare al suo precedente lavoro, nè Bullo-Salvini lancia un altro nome, prima che gli assicurino un incarico 'di vertice' per Foa in Rai.
 Insomma la storia è questa. Prima che il vertice Rai sia ricomposto e dia corso alle nomine dei vertici di reti e tg, Salvini ha già predisposto, per sua volontà, che a Foa tocchi - per la  sua dedizione totale alla causa della Lega - una direzione - di rete o di tg. Ma i vertici di reti e tg non doveva nominarli il nuovo CdA al completo di direttore generale e presidente?

No, con  il Governo del 'cambiamento',  cambiano anche le regole. Foa sarà direttore o di rete o di tg, per ordine e volontà di Salvini. Come ha reso noto l'ufficio stampa di Bullo-Salvini- dove ha trovato lavoro il bravissimo figlio di Foa. La lega non abbandona mai i suoi adepti e le loro famiglie.

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