giovedì 16 agosto 2018

Il ponte crollato: come dopo tanti altri disastri annunciati?

In questi giorni c'è un via vai di ministri e sottosegretari in quel di Genova, ed anche del premier Conte che domani, in compagnia di Mattarella, parteciperà al funerale delle vittime del crollo del cosiddetto 'ponte Morandi'- niente a che vedere con Gianni, il ponte prende il nome dal l'ingegnere che lo costruì negli anni Sessanta.

E tutti, ministri e sottosegretari, ma anche il premier, la prima cosa che hanno fatto è trovare il colpevole , ancora a caldo, in maniera che su di lui si sfogasse l'ira e indignazione popolare. Ha fatto, in parte eccezione, il bullo ministro del'Interno, che non spendo ancora quale posizione avrebbe preso il suo compagno di governo ed il premier, ha approfittato anche della tragedia genovese, per cantare le vittorie dei primi due mesi di governo. migranti, delitti diminuiti. tutto grazie a sansalvini, il bullo.

 Il colpevole principale è certamente Autostrade per l'Italia, per lo meno quello che ha la maggiore resposnabilità ed ha sulla coscienza  quelle decine di morti accertati e quelli che, si teme, ancora si troveranno una volta rimosse le mastodontiche macerie.

 Oltre le vittime che hanno pagato con la vita il semplice passaggio su un ponte trafficatissimo, per dirigersi verso luoghi di vacanze- meritate- o per andare a trovare parenti ed amici in occasione delle feste,  ci sono anche le numerose famiglie degli sloggiati che abitavano nelle 11 palazzine fatte abbandonare per pericolo di altri crolli. Quelle palazzine che altri irresponsabili, colpevoli e forse anche profittatori, hanno avuto l'ardire di costruire sotto quel ponte - ma alcune erano preesistenti e i costruttori del ponte se ne sono fregati di quelli che le abitavano -  con le macchine che da sessant'anni a questa parte gli passavano giorno e notte sopra le teste.
 Per questi sono state già trovate le prime case dove andranno ad abitare, ma molte altre ancora ne serviranno, perchè quelle palazzine dovranno essere abbattute e mai più ricostruite lì sotto, ammesso che Autostrade si incarichi, anzi venga costretta a ricostruire quel ponte, dopo aver abbattuto il vecchio, per ridare a Genova un viabilità sostenibile, venuta meno con il crollo.

 In questi giorni di tragedia e dolore, si sono sentite frasi  di condanna , promesse e proclami già altre volte pronunciati. Toti, il governatore ligure, bravissimo certo ma a parlare, non sappiamo se anche a fare, ha assicurato le famiglie di sfollati che entro novembre avranno tutti una nuova casa a Genova. Ci appuntiamo questa data per rinfacciargliela qualora non mantenga la promessa.

Ma tutti i ministri, e il premier, ha ripetuto la litania di ogni disastro: non ci dimenticheremo di voi, non vi lasceremo soli. Frasi al vento che abbiamo ascoltato dopo il terremoto dell'Aquila, più recentemente anche dopo quello di Amatrice, e tante altre volte quando ancora tutti siamo sconvolti dal dolore e non abbiamo la forza di imbracciare i forconi  e manifestare sotto i palazzi del potere, appena quelle promesse appaiono solo promesse, senza  essere seguite da fatti.

 Campioni di tale 'promessificio' di circostanza, il vice premier Di Maio ed il suo compagno Toninelli, ministro , ai quali Di Pietro che oltre magistrato e politico è stato anche responsabile dello stesso dicastero di Toninelli, ha rimproverato di non sapere - colpevolmente - come stanno le cose riguardanti le concessioni autostradali che hanno dichiarato di voler togliere ad Autostrade per l'Italia, senza sapere che una parte di colpe di questa disgrazia ce l'hanno anche il governo ed il ministro competente ( Toninelli ed i suoi predecessori) che avrebbero dovuto e non hanno vigilato sulla corretta gestione della concessione. In verità il governo ha dichiarato di voler  rivedere  anche le altre concessioni, perché  c'è il timore  che si possano verificare in Italia altri casi simili a quello genovese, altrove (alcuni sono stati segnalati questi giorni, altri sono noti da tempo!) e il Governo del Cambiamento, mette le mani avanti, per scrollarsi di dosso ogni responsabilità futura. Perchè, è ovvio, che non sarà anche nei prossimi mesi od anni - ammesso che duri, ma noi facciamo il tifo per non vedere più questi trucidi al governo - sempre colpa dei governanti che li hanno preceduti, se si verificheranno altre catastrofi annunciate.

 Il paese ha da essere messo in sicurezza - non solo le autostrade; bene Conte e i suoi dimostrino che  cominciano a farlo.

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