mercoledì 11 luglio 2018

Governo Conte a gonfie vele - Trump vuole più soldi europei per la Nato - Il caso Ronaldo

Un internauta, alla lettura del nostro post su Salvini-Da Giussano, ci ha consigliato di farcene una ragione o di emigrare.  Non sappiamo chi sia questo internauta ma sappiamo che si firma 'il gladiatore', anche se poi non ha il coraggio 'da gladiatore' di farsi vedere in faccia.

 Comunque, osando ancora esprimere la nostra opinione, senza il beneplacito del 'gladiatore senza faccia', vogliamo riferirvi del parere di un noto commentatore politico, Marcello Sorgi, il quale ci consiglia di non dare eccessivo peso  alle schermaglie fra i due contrattisti del governo Conte. Lo fanno per mostrare quanto il loro legame sia forte, fanno finta di litigare o di mostrarsi in disaccordo per far vedere subito dopo che ogni divergenza è risolta e loro vanno, come due piccioncini innamorati (non due arpie assetate di potere?), d'amore e d'accordo. E sia.
Ed anche per dimostrare come abbiano imparato in poco tempo l'arte della politica, e della convivenza al potere, l'arte cioè del compromesso. Io cedo sui voucher e tu mi voti il ricalcolo dei vitalizi. Pace fatta, al prossimo litigio. Finto.

La richiesta di Trump agli alleati europei sugli stanziamenti dei singoli paesi aderenti alla Nato, ci ha fatto venire in mente una richiesta che da sempre in Italia si rivolge ai governi sullo stanziamento per la cultura, i monumenti ed il paesaggio, restata inascoltata, mentre quella di Trump, abbastanza onerosa, potrebbe essere necessariamente accolta.
 Trump chiede ai governi di portare lo stanziamento addirittura al 4% del PIL. Fatti i conti, l'Italia versa ogni giorno nelle casse della Nato per la difesa europea, qualcosa come settanta milioni di Euro; ma, se dovesse essere accolta la richiesta di Trump, tale finanziamento giornaliero dovrebbe essere portato a 200 milioni al giorno. Una montagna di soldi per la difesa, quando da sempre in Italia si chiede di portare lo stanziamento per la cultura ed il paesaggio, dallo 0,3-4% ad almeno l'1% se non al 2%, e tale richiesta resta inascoltata. Ci si rende conto che se il nostro Paese si curasse dei suoi beni più preziosi che costituiscono una voce ragguardevole del PIL italiano,  potremmo avere più lavoro nei diversi settori interessati ed anche più entrate?

 La richiesta, se viene da Trump verrà forse accolta, sebbene riguardi un settore che sembra anacronistico  ai giorni nostri; ma se invece nasce dall'Italia medesima ed é rivolta ai suoi governanti, la richiesta resta inascoltata. Perchè?

 E poi c'è l'affare CR7, cioè il passaggio di Cristiano Ronaldo, maglia n.7, dal Real Madrid alla Juventus, per la modica cifra di quasi 120 milioni di Euro per il club spagnolo, e con un compenso annuo di 30 milioni  per il calciatore.
Ad un altro acuto commentatore politico, come Vittorio Feltri, tale transazione non sembra poi così esosa, perché Ronaldo porterà soldi alla Juve e dunque quell'ingaggio è ben speso. E gli operai FIAT, compresi quelli in cassa integrazione che per questo scioperano? Sbagliano, sostiene Feltri, perché con quell'investimento, il ritorno economico per le casse della Juve (ed anche della FIAT?) servirà a pagare anche i loro stipendi.

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