venerdì 8 giugno 2018

Oltre 230 candidati al CdA Rai per i quattro consiglieri di nomina parlamentare

Ma non era un inferno la Rai? E come mai tutti vogliono finirci dentro? Perchè tutta questa voglia di far parte del CdA che verrà rinnovato prossimamente? Hanno espresso il loro interesse a restarci  quasi tutti i consiglieri uscenti, perfino Carlo Freccero, del cui passaggio in CdA nessuno ha visto tracce, in compenso  se lo ritrova quotidianamente in trasmissioni di ogni genere a pontificare,  sempre con  ' devo dirvi due o tre, mai una sola, cose importanti'- espressione con cui lui stesso fa precedere  ogni suo intervento, fiancheggiatore dei Cinquestelle, che sarà sicuramente riconfermato.

Ci sono naturalmente molti candidati che di televisione ne capiscono, meglio. dovrebbero caprine abbastanza, avendo avuto nella televisione di Stato incarichi di prestigio, direzioni di rete, ad esempio, nonostante che abbiano superato i settanta quasi tutti. Perchè tornare in quell'inferno mentre possono godersi una bella pensione magari in paesi affacciati sull'oceano la cui legislazione è molto comprensiva verso pensionati ricchi, come loro, che esportano valuta?

 E' loro convinzione, nel caso dei consiglieri Rai, che la giovane età non è un punto a favore, la 'rottamazione' non  può essere applicata con profitto, perchè per guidare  quella che è si un inferno ma anche la 'massima azienda culturale del paese', continuamente strattonata da tutte le forze politiche e massimamente da quelle al governo, i capelli bianchi sono preferiti.

 C'è anche chi non ha mai avuto responsabilità tali da giustificare la candidatura nel CdA, come la Nunzia Di Girolamo, la quale, dopo essere stata trombata alle elezioni, ha cambiatio vita e, per l'occasione, ha tirato fuori una carta che ritiene vincitrice: "ho partecipato a molte trasmissioni televisive dunque conosco bene la tv". Come darle torto, se debutta alla massima carica del paese - il premierato - un avvocato che non ha mai fatto  attività politica nè  avuto responsabilità di governo, e pure governa sotto lo sguardo vigile dei due contraenti, Di Maio e Salvini ?

Dopo le ultime gaffe,  il suo ruolo ci ha fatto venire in mente il famoso programma 'Non è la Rai', con un esercito di lolite, ed una più di tutte, che  avevano il suggeritore incorporato (Gianni Boncompagni). Solo che le lolite ed il suggeritore dovevano semplicemente intrattenere,  mentre Giuseppe Conte e i due suggeritori devono governare; e la differenza non è da poco.

Nessun commento:

Posta un commento