mercoledì 11 aprile 2018

International Opera Awards. La Scala miglior teatro del 2017. I premi sono 'vera gloria'?

Alexander Pereira ha  ritirato a Londra, al Coliseum, il premio  degli International Opera Awards -  attribuito, al suo teatro, come 'migliore al mondo'.
 Pereira ha commentato: questo premio è il riconoscimento internazionale dell'eccellenza della Scala, del suo nome nel mondo e del lavoro che il nostro direttore musicale, Chailly, ha compiuto  con l'Orchestra scaligera.

A breve ci sarà la proclamazione dei vincitori, sempre per la stagione 2017, di altri Oscar - nostrani, ma fa lo stesso -  come sono considerati i Premi Abbiati, attribuiti dall'Associazione Nazionale  Critici musicali.
 In Italia c'è  grande attesa per questi premi istituiti ormai molti anni fa  ed intitolati ad un critico e musicologo di fama come  Franco Abbiati. Istituzioni musicali, teatri, musicisti ed  artisti in generale, che non vengono presi in considerazione negli Oscar 'internazionali' della musica, da nessuno dei tanti Oscar istituiti nel mondo, possono - laddove venissero premiati - consolarsi con gli Oscar 'nazionali'.

Alla formulazione  dell'elenco delle candidature degli Oscar 'nazionali'  - ma, in generale, le considerazioni che seguono  potrebbero valere in parte anche per gli Oscar internazionali -concorrono  con  proprie segnalazioni i critici iscritti all'Associazione, i quali propendono spesse volte a favore  di istituzioni ed iniziative del loro territorio (specie quelli che non si muovono sul territorio ed apprendono ciò che è successo da quel che scrivono i loro colleghi i quali, spesse volte, sembrano abbiano visto spettacoli d'opera  o assistito a  concerti diversi, tanto le opinioni  dei vari critici discordano in maniera grossolana, ma non disinteressata, sul medesimo spettacolo o concerto) oppure ascoltano i suggerimenti dei 'notabili' dell'Associazione.

Non sono mancati, infatti, pareri su un interprete, anche di nome, così discordanti fra loro da non fargli ricevere per anni uno dei Premi Abbiati che si sarebbe sicuramente meritato.  E non facciamo nomi, perchè non serve.

Comunque non vogliamo con ciò dire che  all'estero si fanno le cose secondo le regole e solo  in Italia, invece,  secondo le regole che ciascuno si confeziona, perché tutto il mondo è paese.

 Ma  ha destato, almeno in noi, qualche sospetto la designazione di questo o quell'artista, questa o quell'orchestra, questo o quello spettacolo d'opera, questo o quel festival, questa o quella iniziativa musicale che  abbiamo letto su una rivista italiana di musica, specializzata in inchieste, dalle quali sono uscite conclusioni clamorose, come , ad esempio, quella che riconosceva Maria Callas come artista del secolo,  e che una volta ha messo al gradino più alto del podio mondiale  delle orchestre, l'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia. Che, per carità, è un' ottima orchestra e ad essa la 'cura' Pappano ha fatto senza dubbio bene; ma da questo a considerarla la migliore del mondo, ma anche  solo d'Europa, ce ne corre.  Perchè vorrebbe dire, tanto per citarne solo  altre due, che i Berliner o i Wiener sarebbero decaduti; quantomeno sul viale del tramonto.

I premi devono valere come sprone a far sempre bene, anzi meglio, mai come allori, sui quali sedersi comodamente, e restare immobili ad ammirare il verde della corona o godersi la frescura che procura.

Tutto questo vale anche per il Festival Verdi, premiato per il 2107 come 'miglior festival' agli International Opera Awards, anche se occorre riconoscere che, rispetto alle edizioni  della passata gestione, appannata, ora Parma ed il Teatro Regio che l'organizza possono dirsi orgogliosi della rinascita del loro, storico festival.

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