giovedì 14 dicembre 2017

Bucarelli, nipote di Palma, portavoce di salotti; Franceschini, romanziere prezzemolino, ministro 'mezzodisastro'

Bucarelli, Angelo, nipote di Palma, rappresenta a Roma il portavoce dei salotti. Li racconta anche quando non ne  fa parte. Come l'altro ieri, quando ha scritto sul 'Corriere' di una 'canasta' fra dame della società romana, vere o finte, in fibrillazione  da giorni, per un evento cin grado di  sballottare i loro petti oltre che i loro occhi.

 La prossima settimana saranno a Roma due noti tenori, invitati dall'Accademia di Santa Cecilia, per due distinti concerti: in quell'occasione ci sarà una cena per raccogliere soldi per l'Accademia - chissà se una parte il sovrintendente li destinerà alla Bibliomediateca che adesso esige  da chi ci va a fare ricerche una tessera a pagamento. 

 Naturalmente le dame in fibrillazione - alle quali, rivela il Bucarelli,  importa meno dei due concerti e della bravura dei due tenori - sono agitate, nell'immediato, per l'abito da  sfoggiare alla cena di gala, che costerà ad ogni commensale 1.000 Euro ( Fra parentesi: quando ci caveranno dalla cena,  se il catering - che presupponiamo costosissimo - sarà di 'Relais Le Jardin' del genero e figlia di Letta, il cameriere di Sua Samtità?)

 Perchè fibrillano le dame romane, di nuovo o antico lignaggio? I loro petti susssultano - sussulterebbero -  nelle mise scollatissime, e le  ciglia sbattono - sbatterebbero - per i due tenori che,  conferma Bucarelli, sono 'due bellissimi': Juan Diego Florez e Jonas Kaufmann. 
In attesa della  cena pro Santa Cecilia, discutono e si accapigliano, su chi  far sedere accanto ai due bellissimi, dei quali  ancora non sanno se verranno accompagnati dalle rispettive mogli o fidanzate, o saranno sciolti. 

Mettiamo allo stesso tavolo giovani dame -  poche in verità, quelle che non hanno già realizzato il sogno della loro vita: accalappiare il miglior partito su piazza - o innocue signore per le quali le fibrillazioni sono solo un lontano sbiadito ricordo da riattivare a comando, se gli riesce ancora?

Adesso, che siamo alla viglia della cena di gala, Bucarelli sta cercando di rubare il segreto delle quattro selezionatissime, da far sedere  ai lati dei due tenori, e chissà che non ci dia notizia,  in queste ore, delle ambitissime  predestinate. E, visto che ci siamo, anche della raccolta fondi che, in questi casi,  non è detto sarà soddisfacene.

Franceschini, da quando sta con Michela, sua moglie, non perde occasione per mostrarsi  ovunque,  sempre al suo fianco, al punto che molti si domandano dove trovi il tempo per scrivere romanzi, come l'ultimo che ha presentato, anche quello ovunque, con grandi salamelecchi dei recensori di turno.
Adesso non si perde una inaugurazione, dalla Scala all'Opera di Roma, al Museo ebraico della sua Ferrara, nella speranza di raccogliere applausi per l'aumentato pubblico di musei e siti storico-archeologici, come fosse merito suo, mentre è il risultato delle domeniche gratis, in massima parte.
Mai che accenni, in tutte le dichiarazioni pubbliche, ai problemi  ai quali il suo dicastero, cioè lui, non dà ancora risposte. Ad esempio, al funzionamento delle biblioteche, almeno quelle importanti, o anche - ultimissime notizie - ai soldi necessari per restaurare le coperture in piombo, urgenti, degli 'scarabei' di Renzo Piano, al Parco della Musica di Roma. Servono due milioni, i lavori sarebbero urgenti, ma alle porte cui ha già bussato l'attuale amministratore, e cioè a quelle di Ministero e Comune, nessuno si è ancora affacciato per una risposta.

Quando pensiamo alla sbandierata efficienza e messe di successi di Franceschini, potente capocorrente PD, ci viene in mente anche un altro caso che ci racconta la drammatica situazione dei nostri tesori artistici. A Sansepolcro, Arezzo, la Risurrezione di Piero della Francesca - 'la più bella pittura del mondo', secondo Huxley - per essere restaurata ha avuto bisogno di un mecenate, un privato cittadino italiano emigrato in Svizzera, che ha offerto i 120.000 Euro necessari. Il Ministero di Franceschini non li aveva, o se li era tutti mangiati per ricostruire il Colosseo, dove  la nuova sovrintendenza, vedrebbe bene ospitati, un giorno, i concerti di  Bono Vox o Sting,
  

1 commento:

  1. Angelo BUCARELLI non è affatto nipote di Palma Bucarelli. Lo sfido qui a dimostrarlo!

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