lunedì 4 dicembre 2017

Alfonsina Russo, sovrintendente 'speciale' a Roma, inciampa alla prima sortita pubblica

Alfonsina Russo, leccese, dirigente del ministero, messa da Franceschini   a capo della  nuova sovrintendenza speciale, tanto discussa, che a Roma ha responsabilità su Colosseo, Palatino, Domus aurea e Foro romano, è inciampata già alla prima intervista dopo la nomina. Ha detto, in  linea con la politica di  Franceschini, che il Colosseo soprattutto non deve essere considerato un Museo da visitare, magari una volta nella vita e basta. No, il Colosseo - cassaforte della nuova sovrintendenza - deve essere vissuto. E lei ci vedrebbe bene qualche concerto, una volta che la platea lignea voluta e finanziata da Franceschini (  con una ventina di milioni di Euro) sarà cosa fatta e il Colosseo tornerà a vivere, ad essere vissuto, come al tempo dei romani. Ci vedrebbe, ha detto, un concerto di Sting o di Bono Vox.  Chi mal comincia... Perché quei due artisti? Perché per la 'cattolicissima' Russo, sono artisti impegnati anche in cause civili e sociali di grande rilievo. Che c'importa?

 Ma dove dimostra che occorre intercedere presso tutti gli dei  dell'Olimpo perchè ne guidino  d'ora in poi azioni e decisioni,  la Russo ha aggiunto che se fosse stata già costruita la platea, quello scempio dell'opera rock, Divo Nerone, poteva essere ospitato lì, senza andare a costruire quel mostro di tubi metallici  sul Palatino che, per fortuna, è in via di smantellamento.

Insomma alla neo sovrintendente 'speciale' non passa  nessun dubbio per la testa che quella cosiddetta opera rock, era , anche al Colosseo, un obbrobrio e dunque al Colosseo non doveva essere ospitata per nessuna ragione. E che, come tale, non andava nè programmata nè  patrocinata ed ancor meno montata neanche sul Palatino,  giacchè le poche recite hanno dimostrato al mondo la pochezza del progetto andato fallito miseramente, ma meritatamente.

 Perciò lei non avrebbe dovuto neanche citare quell'esperimento fallito, perchè se qualche spettacolo si ha in mente di ospitare nel Colosseo, quando sarà, la prima cosa alla quale si dovrà badare deve essere la qualità dello stesso. E della qualità , Lei deve essere in grado di giudicare e garantire; e se non lo è,  che si rivolga a persone competenti e capaci di non profanare, con uso improprio, quei luoghi, che mai, prima d'ora, erano stati concessi per spettacoli,  come è appena accaduto in ossequio alla politica di Franceschini che mira allo sfruttamento dei luoghi storici, magari chiudendo gli occhi sulla loro conservazione.

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