mercoledì 8 novembre 2017

Teatro Valle di Roma. L'assessore Bergamo recita un tragica commedia, non dal palcoscenico che resterà inagibile ancora per qualche anno

Ieri l'Assessore alla 'ricrescita culturale' del Comune di Roma - come noi da tempo andiamo ridicolizzando la dicitura del dicastero comunale di Luca Bergamo - ha riunito, assieme al suo sovrintendente,  i giornalisti per dare quella che a suo parere era una bella notizia. E cioè che a febbraio dovrebbe riaprire il Teatro Valle, chiuso ormai da tre anni. Applausi e  grida di gioia dal pubblico dei giornalisti, subito smorzati dalle precisazioni dell'assessore, che, da quando regge il dicastero capitolino della Cultura, ha fatto e poi s'è rimangiato annunci su annunci,  anche sul destino dello storico teatro romano.
 
Ci aveva fatto sapere, già l'anno scorso, che la proprietà era passata dallo Stato al Comune, e che c'erano i soldi per avviare i lavori di ristrutturazione e manutenzione ordinaria e straordinaria, esterni ed interni, accresciuti un pò dal lungo periodo di occupazione, con annesso degrado, e che detti lavori sarebbero iniziati a breve - ma così non è stato.

 Si aprirà a febbraio se i lavori termineranno - come si spera - al 31 dicembre prossimi - ha detto. Dunque la fine dei lavori programmati, non è sicura e, di conseguenza, non è ancora sicura neanche  la riapertura del teatro per febbraio.

Ma cosa riaprirà a febbraio? Il Teatro Valle?  Neanche per sogno. Se i lavori termineranno in tempo, a febbraio riaprirà il foyer e la platea; meglio: la platea, ma solo una parte, diciamo la metà. Che si fa in un foyer e in una  porzione di platea se  il resto della platea, il palcoscenico ed i servizi sono ancora impraticabili?  E qui gli dà una mano, da fedele ma inutile servitore, Calbi, direttore del Teatro di Roma ( Argentina, India ed anche Valle quando sarà) che sta già programmando qualcosa per riempire il foyer e la metà platea. Cioé, con opere di artisti virtuali e perchè no, come  hanno fatto anche   a Firenze, alla Pergola (ma anche a Palermo , al Massimo, dove  hanno fatto lo stesso), con le 'Notti a teatro': a gruppi di una decina si invitano cittadini a passare la notte in teatro, dove verrà loro fornito un sacco a pelo e la colazione -  da casa devono portarsi solo il pigiama e il necessario per la pulizia  personale; a proposito saranno aperti i bagni e ci sarà acqua corrente, magari calda? perchè altrimenti il foyer e la mezzaplatea non saranno agibili - per far vivere la magia di un teatro. Ma che cazzate sono? La magia del teatro  la si vive con il  palcoscenico, non andando a dormire in teatro.

Nessuno, stando ai resoconti giornalistici, ha avuto il coraggio di chiedere all'assessore ma anche al suo sovrintendete e a Calbi se si trattava di uno scherzo, la riapertura del teatro.

Perchè di un tragico scherzo si tratta, giocato al Teatro Valle ed ai cittadini.  Al teatro Valle 'c'è ancora molto da fare' - ha dichiarato l'assessore. Ma allora perchè riaprirlo, quando i lavori sono soltanto cominciati , e se quelli relativi alla ristrutturazione interna, palcoscenico compreso, non potranno prendere il via prima di un anno dopo la 'riapertura' cosiddetta di febbraio; e quelli del restauro dell'edificio ancora più in là, dopo che saranno terminati quelli di ristrutturazione? A previsioni fatte, con i tempi soliti italiani, prima di quattro o cinque anni il Valle, SE TUTTO VA BENE, non sarà agibile. 

Ma l'assessore Bergamo poteva risparmiarsi tale annuncio fuori luogo? Certo che poteva, ma ha dovuto farlo altrimenti anche tutto il settore della cultura, alle prossime elezioni regionali e politiche - ma non è detto che non ci siano anche le comunali anzitempo - girerebbe le spalle agli incapaci Grillini, e  a Bergamo con loro.

Questo annuncio, elettorale (che forse serve anche per il ballottaggio ad Ostia) fa il paio con l'annuncio dei nuovi 200 bus, il cui arrivo è stato da poco annunciato, ma che arriveranno a Roma entro il 2021, a scaglioni, la maggior parte quando la Raggi (e Bergamo) dovrebbe scendere , ingloriosa, definitivamente, dal Campidoglio e forse i bus non saranno ancora arrivati, anzi non arriveranno più. Il che vale anche per l'emergenza rifiuti che sarà risolta del tutto nel giro di tre anni, e per le buche, che non si sa ancora quando saranno riempite. Nel frattempo la Raggi e la sua Giunta stanno lavorando per noi, e, a detta di Grillo, stanno lavorando bene.

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