lunedì 6 novembre 2017

Giuseppe Verdi rifiutò la Presidenza del Comitato per le onoranze a Rossini, nel 1878, in occasione della traslazione in Italia delle sue spoglie

Egregio sig. Casamorata
 Ammiro Rossini anch'io al par d'ogni altro, ed alla sua morte intesi dimostrarlo, proponendo a diversi maestri di comporre una Messa da Requiem da eseguirsi al primo anniversario della sua morte. Quel progetto non si è potuto disgraziatamente realizzare, non per colpa dei maestri destinati a comporre, ma per incuria o malvolere di altri. Ora domando io, a che gioverebbe che io fossi Presidente, o vice, od Onorario ecc? Oltre ad essere in questo momento ingolfato in una farragine di affari, completamente estranei alla musica, trovo che il posto di Presidente effettivo ed Onorario è da lei egregiamente rappresentato, né fa mestieri di pensare ad altri. Gli è perciò che sarei ben lieto, ch'Ella volesse, dirò così, di buona voglia accettare le mie scuse ed esonerarmi da questo onore.
Con Lei so che è inutile pregare perché questa lettera non sia resa di pubblica ragione, ma valgano di scusa il fatto che altre volte per consimili occasioni, e proprio in Firenze, fu pubblicata un'altra mia, alterandola e facendovi commenti che non erano né seri né convenienti. Rinnovandole le mie scuse, mi dico colla più profonda stima. Dev.mo G. Verdi. (Lettera di Giuseppe Verdi a Casamorata, Presidente del Comitato per le solenni onoranze a Rossini, in occasione della traslazione della sua salma da Parigi a Firenze.1878,16 giugno)

Nessun commento:

Posta un commento