giovedì 11 maggio 2017

MUSICA, sensazionale! Signorini prepara la regia di Turandot di Puccini; Piovani si accinge a scrivere una sinfonia, dal titolo 'Buche di Roma', di ispirazione respighiana

Alfonso Signorini, re con scettro e corona del regno del gossip, da 'Chi' e da 'L'isola dei famosi' vola a Torre del Lago per la regia della Turandot di Puccini, in cartellone al prossimo festival estivo, il 14 luglio il debutto, dunque fra pochi mesi. E così anche lui corona un sogno che ha coltivato sin dall'infanzia e che finora non ha  voluto realizzare semplicemente perchè  non interessato ad un ambito - quello dell'opera - che è di nicchia, lui che predica sempre a milioni e milioni fra lettori e spettatori.  Ora s'è evidentemente 'snicchiato' ed ha accettato l'invito, recapitatogli direttamente da una delle postine della sua amica Maria.

Rivelando chi l'ha mandato a chiamare - che è poi il direttore Alberto Veronesi che ha già arruolato un fenomeno di direttrice d'orchestra, la giovanissima  Beatrice Venezi per un altro titolo del festival ( vedi nostro post precedente) - ma non ancora perché ha accettato, precisamente a quale offerta non ha potuto più dire di no. Ma ha promesso che lo rivelerà nel prossimo numero di 'Chi'.

 Noi gli auguriamo  di  realizzare finalmente questo suo grande sogno, senza venire  alle mani ( a parole) come è accaduto l'anno scorso ad uno dei fratelli Vanzina, che aveva accettato anche lui il medesimo invito, e poi s'era trovato nella condizione di volerlo rifiutare, la sera in cui Veronesi, dopo il primo atto di Tosca decise di abbandonare il podio per ragioni - la strage di Nizza e le dimissioni del sindaco di Viareggio - che Vanzina non ha mai condiviso. Ricordiamo bene? Non crediamo di sbagliare, se invece sbagliamo, 'corriggeteci!'.

Nicola Piovani, dalle pagine del 'Messaggero', rivela oggi un suo progetto compositivo, venutogli dopo aver ascoltato, di recente, due celebratissime pagine romane del mago dell'orchestra, Ottorino Respighi, dirette da Pappano, che  ha eseguito i due suoi più famosi 'poemi sinfonici': Pini e Fontane di Roma, ascoltati, dal vivo, all'Auditorium, anche da Piovani.

Il quale racconta che, tornando a casa in macchina dopo il concerto, mentre canticchiava un motivo dei poemi sinfonici appena ascoltati, si era distratto un poco. Mal gliene incolse, perché una, due e tre buche stradali, quasi in rapida successione, lo richiamavano, a seguito di sonore capocciate, alla realtà delle buche romane, oggi divenute un simbolo della città, come ai tempi di Respighi lo erano fontane e pini (ed anche Feste, meno eseguite). E così la decisione di scrivere, dietro ispirazione di Respighi, una sinfonia, più esattamente un 'Poema sincopato', che intitolerà: 'Buche di Roma', con largo uso di ferraglie di vetture scassate, di sirene  di ambulanze, fischi di vigili, di sampietrini lanciati a mò di bombe, e di ' a limort...'

1 commento:

  1. Mi devo scusare per aver diffidato della sua competenza e autorevolezza, per non parlar della professionalità, poiché, basito dalla notizia di Signorini regista d'opera, ho voluto verificarla non su uno, ma su più siti. E ancora non riesco a capacitarmene. Non ci libereremo mai dal provincialismo e dalla cialtroneria...

    RispondiElimina