sabato 6 maggio 2017

Meno male che c'è il Senato - dice Grasso; per fortuna che c'è ancora il CNEL - gli risponde Treu

Se non c'era il Senato la legge sulla legittima difesa approvata alla camera sarebbe passata senza l'accordo di tutti e soprattutto con alcuni punti poco chiari. E perciò Grasso presidente del Senato può affermare ed anche gridare in faccia a chi lo voleva abolito ( Renzi, s'è capito?), che la bocciatura della riforma costituzionale fa sì che una legge  approvata in una delle due  camere, se non soddisfa, può essere emendata nella seconda camera, e così poi tornare alla prima e di nuovo al Senato. E questo viaggio di andata e ritorno prosegue fino a quando non si ritiene di aver fatto una buona legge. Il che, in Italia, è quasi impossibile. 
 Nessuno naturalmente, nell'una come nell'altra Camera si batte il petto per via della incompetenza legislativa e giuridica, sia dei politici che dei tecnici, ed anche linguistica - diciamo in tutta sincerità- come oggi ha fatto notare Bartezzaghi su Repubblica, spiegando quell'OVVERO che ha creato equivoci e malumori. Svelando alla popolazione tutta che i politici, eletti nelle due camere conoscono poco e male anche l'italiano, come pure i loro portaborse e consulenti.  E del resto se a dirigere l'ufficio giuridico di Palazzo Chigi, il fiorentino si porta una vigilessa, capo dei vigili...

Identica soddisfazione ha manifestato Tiziano Treu, nominato presidente del CNEL ( Consiglio Nazionale Economia e Lavoro), quell'organismo di cui per mesi e mesi si è dichiarata la inutilità ed improduttività e che la riforma costituzionale bocciata avrebbe voluto abolire. E pare che lo stesso Treu fosse di questa idea e perciò avesse votato sì alla riforma costituzionale e, automaticamente, no al mantenimento in vita del CNEL . Senonchè oggi  è messo sulla poltrona più alta di quell'organismo che, da sempre, è stato  come una compagnia di ex che 'bisognava' gratificare con una nomina in ente inutile. Perciò non può che esultare, mentre ci si sarebbe aspettato che, con gesto di grande dignità, avesse pubblicamente rifiutato quella nomina. Si può aggiungere anche in considerazione della sua età, non del CNEL ma di Treu,  che festeggerà fra poco la  bellezza di 78 anni. Festa resa un pò amara dalla cattiva amministrazione del Sole 24 Ore, il giornale economico di Confindustria da parte di sua figlia Donatella.

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