venerdì 17 marzo 2017

Svolta mistica di Giorgio Battistelli.

Battistelli, che in questi giorni sta dando interviste a tutti i giornali per spiegare che dopo l'attenzione al pianeta, riversata in CO2, ora si concentra su un altro tema scottante dei tempi presenti, quello della emigrazione e quindi sull'ACCOGLIENZA.
 
 Fatto veramente nuovo ed imprevisto; una svolta non da poco nel percorso compositivo ed ideologico di Giorgio Battistelli in campo operistico. Il quale, dopo aver saccheggiato per anni il cinema  più noto,  rivolge lo sguardo, quale che sia la storia narrata, a fonti religiosa, attingendo  per le sue due ultime opere materia - la prima Le figlie di Lot, prossimamente ad Hannover, la seconda Lazarus nel 2019 a Birmingham come ha rivelato all'ultima sua intervistatrice, Giuseppina Manin per il Corriere - nientemeno che dalla Bibbia, della quale evidentemente, a causa della sua presumibile conversione religiosa, legge quotidianamente qualche pagina, fino a trovarvi ispirazione per alimentare la sua fede e il suo catalogo d'opera.

Curioso poi l'accenno all'opera Lazarus, risorto senza volerlo, contro (?) la sua volontà. Che ha voluto dire? Ma come avrebbe potuto manifestarla detta volontà se era morto e defunto quando del suo decesso era giunta notizia a Gesù, suo amico, e in un epoca in cui non esisteva il cosiddetto 'testamento biologico' all'incontrario, e neppure lontanamente si ipotizzava la possibilità dell'ibernazione? Chissà cosa avrà voluto dire Battistelli .

Certo curiosità desta questa svolta, aperta - come lui stesso ha detto presentando Le figlie di Lot - dall'invito del Papa all'ascolto, proseguita con l'opera in procinto di essere rappresentata, e poi ancora con Lazarus, ancora da scrivere ma già annunciata. Quale la sua  prossima tappa nel cammino di fede e purificazione, a beneficio di palcoscenico? 

Nessun commento:

Posta un commento