mercoledì 8 febbraio 2017

Perchè le casette in legno, 700 e in buone condizioni, del terremoto dell'Umbria del 1997, non si utilizzano in Abruzzo?

 Da giorni circola in rete una interessante petizione, che anche noi abbiamo immediatamente firmato, avviata da Federica Caltagirone -  ha niente da spartire con la ben nota famiglia di costruttori romani? solo per sapere, nulla da ridire, e magari la conosciamo anche indirettamente - che in alcune settimane ha superato, se ricordiamo bene, le 30.000 firme.

Cosa dice la petizione? Con 50.000 firme si vuole ufficialmente chiedere alle autorità competenti di prendere le 700 e passa casette in legno, utilizzate per il terremoto del 1997,  e che ora si trovano in Umbria e sono in buone condizioni, e portarle in Abruzzo , Marche e Lazio, ad uso degli attuali terremotati.

Se ciò che dice Federica Caltagirone e cioè che ci sono - ripetiamo- oltre 600 casette in legno, in buone condizioni, immediatamente disponibili, e che basterebbe forse smontarle e trasferirle nei luoghi ora devastati dal terremoto, e a nessuno è venuto in mente di procedere al trasferimento, la storia ha dell'incredibile. Possibile che nessuno ci abbia pensato e che di dovere non sappia della disponibilità di quelle strutture che vanno utilizzate ora per non lasciarle marcire ed inutilizzabili per qualunque altra futura emergenza?

Che le autorità  benchè sappiano, fanno orecchie da mercante non è  raro in Italia; ma che nessun giornale e nessuna tv accenni alla cosa è davvero strano, anzi grave. Che aspettano?

Abbia riletto la petizione dove Federica Caltagirone, Verona, precisa che non ci sarebbe neanche bisogno di spostarle le casette, perchè non sono tanto lontane dai luoghi dell'attuale terremoto, e sicuramente verrebbero preferite dai terremotati alle mille altre soluzioni, più disagiate. Immediatamente si potrebbero, con pochissimi lavori, ospitare 3000 persone sfollate. Non è poco.

P.S. Ci siamo sbagliati. In rete c'è una ampia e lunga discussione sull'argomento. Intervengono soprattutto politici ed amministratori. Si possono spostare, sostiene qualcuno; non si possono spostare sostengono altri, e comunque spostarle costerebbe quasi quanto costruirle ex novo in loco . Ma ai tempi di realizzazione nessuno pensa? Sono vicine dice uno, sono lontane  un altro. Insomma, come sempre c'è ampia discussione, alla fine della quale si ricomincia. E la discussione continua.

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