mercoledì 9 novembre 2016

'L'importante è avere un piano' di Bollani per Rai1. Vogliamo fare una scommessa con Campo Dall'Orto e Fabiano.

Da domani, e per sette settimane consecutive , in seconda serata, ore 23.35, su Rai 1, va in onda la nuova trasmissione di Bollani, 'L'importante è avere un piano'. "Per Rai 1 è una scommessa, infischiandocene  dell'auditel", ha detto Fabiano, presentando la nuova trasmissione. La scommessa  è duplice e riguarderebbe la rete - Rai 1, che 'non avrebbe mai fatto cose simili' - e il contenuto -  non avrebbe cioè mai dedicato un simile spazio alla musica; alla cui efficacia 'televisiva' evidentemente non  si crede. Questo è il pensiero della dirigenza Rai riguardo alla musica ed alla programmazione della rete ammiraglia.

Rischio calcolato, pensiamo, invece, noi, perchè il marchio Ballandi è garanzia di un certo stile ed anche della marmellata che mette la rete al riparo dal rischio 'colto'. Bollani, infatti, ospiterà numerosi interlocutori in grado di 'alleggerire' ciò che in tv e, in ditta Ballandi si ritiente 'pesante'.
E' già accaduto con la serata 'Bolle' - che è andata benissimo, ma in prima serata, con la danza protagonista, che la Siae assicura ha un seguito in Italia, e il 'bronzo di riace' in carne ed ossa, Bolle- per la quale noi avremmo eliminato buona parte del contorno, fuori luogo, senza nuocere alla riuscita  tv della serata.
Bollani,  eclettico e geniale pianista, grande affabulatore, inviterà, d'accordo con Ballandi, amici e conoscenti, ma soprattutto beniamini del pubblico e la serata filerà liscia,  con l'avallo dell'auditel. Scommettiamo?

Sbaglia però Fabiano a dire che è la prima volta che Rai 1 rischia un'operazione che sembrerebbe destinata o a Rai 3 o addirittura alla riserva protetta di Rai 5.
Sbaglia perché si dimentica di 'All'Opera!' una famosa trasmissione che vide la partecipazione di Antonio Lubrano nelle vesti di narratore,  che era dedicata ai grandi titoli del melodramma, a quelli più popolari ed amati, e che andò in onda per sei estati consecutive (10 puntate per volta), in seconda serata,  proprio su Rai 1, dal 1999 al 2004, con ascolti che saremmo felici li avesse anche  Bollani  con la sua nuova avventura televisiva.
Anche Campo Dall'Orto ricorderà quella trasmissione, perchè all'indomani della decisione della Rai di cancellarla dal palinsesto - SENZA RAGIONE - una persona incaricata dal sottoscritto, che ne era il principale autore, e da Lubrano - incontrò il manager tv di quella che oggi è La7,  e gli propose di continuare l'esperimento televisivo, assai riuscito.  Ma Campo Dall'Orto non disponeva delle opere, come la Rai, che registrava, per contratto, alcune produzioni e, nella maggior parte dei casi, non sapeva dove e come trasmetterle, se non su Rai3, a beneficio dei pochi nottambuli.  Di conseguenza,
'All'Opera!' offrì in quegli anni alla Rai l'occasione di non veder gettati dalla finestra i soldi che  erano costate quelle registrazioni.
 L'Opera, ed anche 'All'Opera!' successivamente, finì, per volontà dei dirigenti di allora, nella mani incompetenti di Marzullo, e  fu la fine definitiva.
 La riuscita che auguriamo a 'L'importante è avere un piano' , potrebbe convincere  i dirigenti attuali a riprendere quell'esperimento operistico :'All'Opera!' ?  SCOMMETTIAMO che sarebbe ancora una volta premiato SICURAMENTE dall'auditel?

P.S. Tanto per rinfrescare la memoria, 'Sostiene Bollani' , il precedente esperimento televisivo di Bollani, andato in onda su Rai 3, cinque anni fa, alla prima puntata fece il 5% di share con 440.000 telespettatori ; e fu la media della altre puntate. 
 'All'Opera!' non è mai scesa sotto l'8% di share, ma ha avuto anche punte del 14%  ( per una Turandot,  registrata all'Arena di Verona) ed aveva un pubblico da 800.000 a 1.200.000 circa .
 Perchè allora non riprenderla?

P.P.S. La prima puntata della nuova trasmissione di Bollani - trainata da 'Un medico in famiglia' con Banfi - ha avuto 850.000 telespettatori, con uno share dell' 8,27%. Non male se dura, e comunque nella media degli ascolti di 'All'Opera!'. Sebbene quelli erano, in media, un pò  più alti.

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