mercoledì 9 novembre 2016

Ennio Morricone in favore di Nuova Consonanza, il cui festival, però, serve a poco

"Auguro ai giovani autori di continuare a comporre, e di poterlo fare con dignità, con l'aiuto delle istituzioni. E credo che una manifestazione come questa dovrebbe essere sostenuta di più dallo Stato". Con parole che sono una speranza e un monito per il futuro, il Maestro Ennio Morricone commenta con l'ANSA il valore inestimabile, "non solo romano, ma nazionale" del Festival di Nuova Consonanza, la cui 53° edizione si svolgerà a Roma dal 12 novembre al 20 dicembre. Morricone, socio fin dagli esordi di Nuova Consonanza, e fra i protagonisti dello storico Gruppo di Improvvisazione attivo negli anni '60 e '70, ha voluto dimostrare con la sua presenza l'affetto nei confronti di una manifestazione in cui, partendo dalla musica, si coltiva la scintilla della creatività contemporanea. Una creatività dalla vocazione multidisciplinare, come si vede dal cartellone di quest'anno, con oltre 20 appuntamenti tra concerti, teatro musicale, performance, audio e video installazioni, premi e concorsi. Focus dell'edizione 2016 la nuova generazione di compositori nati negli anni '80, a cui sarà dedicato il concerto inaugurale del Festival: obiettivo è creare un ponte tra loro e chi li ha preceduti esattamente 100 anni prima, come per esempio Ottorino Respighi (1879-1936) di cui cade l'80o anniversario della morte. Tra gli ospiti anche Raiz, la voce degli Almamegretta, autore e protagonista del progetto New Ghetto Songs, il duo di dj inglesi Demdike Stare che rielabora dal vivo le registrazioni d'epoca inedite del Gruppo di Improvvisazione, e Marcello Panni, con l'opera Hanjo, tratta dall'omonimo No moderno di Yukio Mishima. Completano il programma incontri e conferenze di approfondimento, a testimonianza di un lavoro che si svolge non soltanto nei giorni del Festival, ma tutto l'anno, e che dopo il progressivo taglio dei fondi pubblici di Mibact, Regione e Comune, si regge in piedi con l'apporto volontario di gran parte dello staff (in primis il presidente Lucio Gregoretti) e con la sinergia con altre istituzioni culturali italiane. Collaborazioni fondamentali, che si vedono anche nella scelta dei luoghi 'sparsi' della manifestazione, dal Conservatorio di Santa Cecilia ai teatri Palladium, Vascello e Centrale Preneste. Fulcro del Festival il grande omaggio proprio a Morricone il 6 dicembre al Macro, con la proposta al pubblico di alcune pagine della sua 'musica assoluta'. Nel programma del concerto, anche i Tre scioperi, composizione su testi di Pier Paolo Pasolini, e Se questo è un uomo, su testo di Primo Levi. "Ai giovani che vogliono comporre dico di studiare e rifare su di sé la storia della composizione per poter poi essere liberi di inventare", dice il Premio Oscar, affermando di "non poter dare altri consigli". Poi, offre qualche aneddoto sulla carriera, ricordando gli inizi con le prime colonne sonore, "in cui cercavo di abbandonare l'impostazione del conservatorio. Ma poi con la musica impegnata non ho avuto successo e allora ho cambiato strada". Infine quello che suona quasi come un incredibile rammarico: "Avrei voluto portare al cinema qualcosa di più contemporaneo. Non ci sono riuscito, forse ho sbagliato".(ANSA). 

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