sabato 8 ottobre 2016

Roberto Bolle su Rai 1. Liberate la sua danza

Annunciata da tempo con squilli di trombe e rulli di tamburo è finalmente arrivata su Rai 1, in prima serata, la danza. Con Roberto Bolle, 'il bello che balla', altrimenti la danza si va a cercare nella riserva di Rai 5. La cui programmazione, più di una volta, a prima mattina comincia  con un faccione, la cui  semplice vista ci mette di cattivo umore.
 Senza Bolle e senza il ricco contorno, la danza sarebbe rimasta relegata nella sua riserva  Rai. A breve un'altra serata dall'Arena di Verona, questa volta trasformata in pista di ghiaccio per gli 'svestiti' di Calzedonia.
Noi eravamo sicuri del successo di Bolle e della danza( e noi ci mettiamo anche l'opera, la quale per qualche estate sbarcò a Rai 1, d'estate, agli inizi degli anni 2000, raccontata da Lubrano con discreto successo. Campo Dall'Orto sicuramente lo ricorderà. Perchè, allora, non la fa tornare?); non erano  altrettanto sicuri  in Rai, altrimenti  avrebbero evitato gag e qualche  'personaggetto', come direbbe De Luca,  introdotti per insaporire un piatto che al loro palato risulta priva di gusto. Tutto sarebbe filato ugualmente a meraviglia, con i soli interventi di Bolle e dei suoi partner.

Invece... i presentatori. Pannofino e Ranieri (per  la quale non si è capito perchè non le hanno fatto indossare un abito diverso), con un inutile siparietto iniziale - roba nuovissima per un pubblico deficiente ( ah, se la signora Ciampi avesse voluto parlare!). Chi sei tu, e che ci fai, non sai chi sono io, via ... presento io... lasciando a Pannofino il compito di raccontare, fuori campo, cose astruse che cozzavano con la tinta popolare e l'intento divulgativo che si voleva dare alla serata di danza, per farla entrare nelle case degli italiani da una porta grande come Rai 1.

I  numeri di danza di Bolle sarebbero certamente bastati, con qualche breve essenziale raccordo. E sono, di fatto, bastati. Passi l'accoppiata con altri artisti che avevano un ruolo subalterno e funzionale, alcuni dei quali però il demiurgo Ballandi  (ma la Rai non è capace di fare da sola uno spettacolo di danza?) ha voluto per forza portare in video senza che ce fosse una vera ragione (come Cortellesi e Ramazzotti, bravissime, ma che hanno approfittato per  reclamizzare il loro film in  uscita; Elio delle Storie tese che poteva benissimo starsene a casa, assai meglio 'Bollani che suona per 'Bolle che balla'  o Jovanotti, 50 anni, che  spinge Bolle a ballare con lui). Mentre  c'azzeccava il siparietto con la finta e vera Fracci e la successiva 'impresa' con Bolle.
 E poi, quei venti minuti circa  d'inizio trasmissione a  elencare le 'posizioni' della danza, fatte, rifatte e insistite da Pannofino e realizzate da Bolle, sinceramente troppi.  Ci stava anche il ballo a fine trasmissione, di Bolle con la Ranieri, finalmente ben vestita.
 Ballandi ed i suoi si son ben guardati dal puntare sul balletto classico, quello che - a detta dei numeri - fa riempire i teatri italiani. Hanno fatto bene, hanno fatto male, non sappiamo. Forse hanno pensato che la danza moderna ed il ballo avrebbero attirato più pubblico. E forse potrebbero aver ben ragionato.

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